"Diamoci un taglio", oltre 26 metri di capelli raccolti per i malati oncologici

Oltre 26 metri di capelli raccolti in Alto Adige per la donazione di parrucche per malati oncologici: “Diamoci un taglio” continua ad ottenere molte adesioni. Quando i parrucchieri di CNA-SHV Federacconciatori hanno aderito all’iniziativa “Diamoci un taglio”, promossa da RagionevolMente e Lilt per donare parrucche ai malati oncologici, non si aspettavano così tante adesioni alle donazioni di capelli.

Ieri, lunedì 15 luglio, Sandro Stefanati e Antonella Bellante, portavoce e funzionaria di CNA-SHV Federacconciatori, hanno consegnato alla Lilt di Bolzano 5 metri di capelli donati nell’ultimo mese, che si aggiungono ai 2 metri di capelli raccolti dai vari saloni tra febbraio e maggio, quando la campagna era partita un po’ in sordina, e ai sei metri raccolti durante la manifestazione “Don Bosco solidale” a inizio giugno, di cui 4 metri durante l’evento, con la massiccia adesione delle atlete del Basket Rosa Bolzano, e 2 metri nei giorni immediatamente successivi, dopo che la manifestazione ha ottenuto ampia risonanza mediatica.

La donazione minima è una treccia di 20 centimetri. Ogni 800 grammi di capelli donati, la ditta “Winner’s – Capelli vincenti” di Verona dona una parrucca a RagionevolMente che, in collaborazione con la Lilt, provvede a metterla a disposizione dei pazienti oncologici. Secondo le stime degli esperti, 26 metri di capelli raccolti in Alto Adige dovrebbero equivalere alla donazione di oltre 30 parrucche.

“La sorpresa non è solo l’alta affluenza ai 16 saloni di Federacconciatori aderenti all’iniziativa – spiega il portavoce Sandro Stefanati – ma anche l’effetto di sensibilizzazione ottenuto grazie al sostegno dei media tradizionali e al tam-tam sui social media. Così mentre noi raccoglievamo dalle nostre e dai nostri clienti 13 metri di capelli, altri colleghi, pur se ufficialmente non aderenti all’iniziativa,  hanno ricevuto analoghe richieste dai loro clienti ed hanno provveduto a consegnare le trecce direttamente alla Lilt. Alcune persone hanno invece portato alla Lilt trecce di capelli che conservavano da anni”.

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