Investimenti, criticità e cantieri, la mobilità in Alto Adige prima dell'Armageddon. Intervista a Daniel Alfreider
Mobilità. Non solo per la sua conformazione montuosa, l’Alto Adige di oggi può essere immaginato come un gigantesco formicaio. Si scavano gallerie e si tracciano nuovi percorsi un po’ ovunque, mentre tutto intorno è un brulicare di spostamenti su e giù per i pendii. I cantieri aperti riguardano quasi ogni angolo della provincia e praticamente ogni aspetto della mobilità. Presentarne un quadro complessivo non è semplice, ma è doveroso visto quel che ci attende, soprattutto a partire dal 2025. A farci da guida non poteva essere che Daniel Alfreider, assessore provinciale alla mobilità confermato nel suo mandato anche per i prossimi cinque anni.
L’idea del “formicaio Alto Adige” sembra confermata anche dalle sue prime parole: “Per il Piano provinciale della mobilità sostenibile, abbiamo valutato tutti i movimenti inserendo anche i dati provenienti dai telefoni cellulari. Li abbiamo studiati, verificati e interpolati analizzando gli spostamenti su ogni mezzo di trasporto, ferrovie, autostrade, strade, ciclabili etc”.
Risultati?
Sono emersi alcuni temi principali. Innanzitutto, il corridoio del Brennero è sovraccarico sia dal punto di vista stradale che ferroviario e occorre collegarlo con il resto della provincia in maniera sostenibile, proponendo una valida alternativa all’auto soprattutto sulle lunghe percorrenze. Ci lavoriamo da vent’anni, ma i dati hanno evidenziato un altro aspetto fondamentale: le stime sul traffico elaborate vent’anni fa, che molti ritenevano eccessive, sono state ampiamente superate.
Daniel Alfreider, Assessore provinciale alla mobilità e alle infrastrutture
Bbt, elettrificazione della linea ferroviaria della Val Venosta, Variante di Riga in Val Pusteria, nuove circonvallazioni e nuove gallerie stradali. La mappa dei lavori pubblici in Alto Adige mostra quanto siano numerosi i cantieri aperti. Ma su tutto questo incombono i lavori per l’ammodernamento del Ponte Lueg in Austria – il viadotto più lungo del tratto austriaco del Brennero – che avranno un impatto enorme sul traffico lungo l’intero corridoio del Brennero. Cosa dobbiamo aspettarci?
Sarà un disastro, i lavori sul Ponte Lueg che inizieranno nel 2025 avranno un impatto molto forte sul traffico, ma non solo su quello internazionale, anche su quello provinciale. Sarà un problema anche raggiungere Barbiano. Senza dimenticare l’impatto sul Prodotto Interno Lordo.
Lavori che intervengono su un corridoio già particolarmente “caldo” anche dal punto di vista politico…
Sì, ma come Giunta Provinciale abbiamo sempre chiarito che occorre affrontare questo tema innanzitutto dal punto vista tecnico e scientifico. L’infrastruttura ha limiti tecnici e fisici: la larghezza delle corsie, la disponibilità oraria, la velocità etc. Questa è la cornice su cui si deve inserire il dibattito. Qualcuno sembra non capirlo, a nord come a sud del Brennero. I cantieri previsti limiteranno ulteriormente la capacità del corridoio e quindi la necessità di trovare una linea condivisa diventa fondamentale. La nostra proposta su dosaggi e slot (cfr qui) si inserisce proprio nella cornice descritta, ma, ribadisco, occorre un maggiore coordinamento e un migliore flusso di informazioni sulla disponibilità dell’infrastruttura e sul traffico. Oggi un camionista polacco che parte per consegnare merci a nord o a sud del Brennero fatica a conoscere anche solo le chiusure dovute alle festività.
Ma alcuni ministri non mostrano un’evidente mancanza di sensibilità rispetto ai temi ambientali?
Ripeto, la soluzione passa innanzitutto attraverso soluzioni tecniche. Poi, se un ministro entra duramente nel dibattito per forzare la mano e spingere verso una rapida soluzione del problema, ci può stare, se però finisce per creare nuove divisioni e allontana le soluzioni…
Gli investimenti ferroviari in Alto Adige
A proposito del 2025: l’anno dell’Armageddon, anche la linea ferroviaria della Val Pusteria sarà interessata dai lavori. Con quali tempistiche?
I lavori della variante di Riga che permetteranno di evitare il cambio a Fortezza, costringeranno alla chiusura del tratto tra Sciaves a Brunico a partire dall’orario invernale 2024 e proseguiranno per tutto il 2025. Ovviamente sarà previsto un servizio di bus sostitutivo. Ricordo che per anni non si è investito in trasporto ferroviario regionale e la realizzazione della variante della Val di Riga costerà 250 milioni di euro. E’ un investimento che molti territori europei possono solo sognare. Il cambiamento ha dei costi, anche in termini di disagi.
Tornando al corridoio del Brennero, Come proseguono i lavori del Bbt?
Stanno finalmente procedendo a pieno regime su entrambi i versanti e al termine dei lavori avremo l’alta velocità di ultima generazione da Innsbruck fino a Ponte Gardena.
Fino a Ponte Gardena perché lì c’è il “collo di bottiglia” del tunnel dello Sciliar. Come si risolve?
Occorre ragionare sull’area di Bolzano, quindi quella zona che da Ponte Gardena va fino a Bronzolo. Intendiamo spostare gran parte dei binari merci fuori da Bolzano. Se le merci proseguono verso sud non ha senso che i treni passino dal capoluogo. Abbiamo avviato un progetto preliminare di massima che speriamo arrivi a concludersi in tempi brevi.
Ma la linea è sovraccarica anche a sud di Bolzano.
Sì, non possiamo farci passare nuovi treni ma è una zona che ha una forte necessità di essere collegata in maniera “sostenibile” con Bolzano. Occorre ragionare anche su parcheggi scambiatori, percorsi ciclabili etc.
Poi ci sono i lavori a San Giacomo, in zona aeroporto…
Anche questi sono lavori eseguiti per rendere più appetibile l’uso del trasporto pubblico. E’ in fase di costruzione un hub intermodale direttamente collegato a San Giacomo e alla zona industriale di Bolzano. Presso la fermata del treno, che sarà integrata nella rete di trasporto pubblico della città, saranno creati circa 130 parcheggi per biciclette,una nuova fermata dell’autobus, nuovi accessi e collegamenti stradali.
Detto di Bolzano, della Pusteria e del corridoio del Brennero, ci spostiamo a ovest?
Bolzano e Merano sono le due principali città dell’Alto Adige ed è inevitabile che quella parte delle provincia subisca in modo pesante l’effetto del traffico. I lavori di elettrificazione della linea ferroviaria della Val Venosta sono in avanzata fase di completamento, ma occorre migliorare i collegamenti della zona con il solito corridoio del Brennero. Per questo sono iniziati i lavori per la galleria del Virgolo che permetterà ai treni in arrivo da Merano di entrare a Bolzano senza dover attendere per dare la precedenza ai treni sulla linea del Brennero. Anche questo migliorerà la “fluidità” del sistema e i tempi di viaggio, ma finirà anche per causare disagi fino al termine dei lavori.
Ultima domanda. Per i prossimi anni, Armageddon permettendo, si prevedono nuovi collegamenti internazionali per Monaco attraverso l’Alto Adige. Trenitalia ha già annunciato che intende creare un collegamento con i Freccia Rossa entro dicembre 2026. Cosa è cambiato?
E’ un progetto molto importante che Luigi Corradi, l’Ad di Trenitalia, ha proposto e portato avanti con impegno. Per attuarlo servono alcune certificazioni sulla “linea storica” che ha pendenze e raggi di curva problematici per un Freccia. Nel frattempo l’8 aprile prenderanno servizio i nuovi Railjet sulla Bolzano Monaco migliorando il servizio per i viaggiatori.
Massimiliano Boschi