Da Bolzano alla Silicon Valley, Carlo Rivis nuovo direttore dei programmi di Innovit

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È Carlo Rivis, altoatesino, ma da tre anni a San Diego, il nuovo direttore dei programmi di Innovit, l’hub di innovazione realizzato su input del Governo italiano a San Francisco con lo scopo di fare da ponte tra la Silicon Valley e le imprese italiane. L’edificio al 710 di Sansome Street a San Francisco ospita a ciclo continuo  programmi di accelerazione per PMI e start up molto verticalizzati su singoli settori industriali con lo scopo di connetterli con i grandi fondi d’investimento globali. Un grande esperimento (di successo) finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e dall’agenzia ICE, ufficio di Los Angeles Italian Trade Agency che si occupa di promuovere l’innovazione italiana negli Stati Uniti.

Il curriculum di Carlo Rivis

Nato a Merano 43 anni fa, sempre vissuto a Postal, Rivis si è prima diplomato all’Itis Galileo Galilei di Bolzano, indirizzo elettronica e telecomunicazioni e poi laureato a Unibz con laurea in informatica applicata. Appassionato di innovazione, Rivis da oltre dieci anni fa la spola con gli Stati Uniti che ha eletto a propria nuova casa tre anni fa prendendo residenza a San Diego dove vive con la moglie, Ilaria Baldo, originaria di Laives, e tre figli di  14, 13 e 7 anni.

L’annuncio di Innovit

L’annuncio del nuovo incarico è stato dato da Innovit direttamente sul proprio canale Linkedin. «Dopo tre anni di startup, Innovit entra in una nuova fase di crescita. Carlo si occuperà di progettare e guidare i nostri programmi di accelerazione per dare ancora più valore agli imprenditori e ai mentor. Rivis porta con sé un forte background in strategia, venture building e innovation management con esperienza nell’aiutare startup, aziende ed ecosistemi internazionali».

Il commento di Carlo Rivis

Anche Rivis, che si definisce un Innovation Sherpa, ha commentato il suo nuovo incarico su Linkedin: «Dopo anni passati a aiutare startup, aziende e istituzioni nell’accelerare l’innovazione, sono felice di portare tutta questa esperienza in una piattaforma che fa da ponte tra l’eccellenza italiana e gli ecosistemi globali d’innovazione. La mia missione? Progettare programmi che ispirino, connettano e supportino tutti questi attori nel disegnare il futuro. Perché l’innovazione non è fatta solo di tecnologia ma anche di mindset, di visione, e prima di tutto, di persone».
(lu.b.)
foto credits: Enrica Cavalli

foto di Enrica Cavalli

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