World Skills e alta formazione, così crescono i cuochi altoatesini

Una porzione di riconoscimento del proprio ruolo, un pizzico di innovazione, una forte rete di collaborazione all’interno e all’esterno dei confini provinciali. Questi gli ingredienti della ricetta presentata dal presidente dell’associazione cuochi altoatesini (SKV), Reinhard Steger, durante un incontro con l’assessore Achammer. Unità di vedute, tra i due, soprattutto sulla centralità della formazione e dell’aggiornamento professionale, che rappresenta la base per garantire l’elevato standard di qualità della gastronomia altoatesina. “Vogliamo offrire anche in futuro le migliori condizioni possibili per formare forza lavoro altamente qualificata”, ha detto Philipp Achammer. Secondo Steger, è fondamentale anche intensificare i progetti di cooperazione con altre realtà per rendere l’Alto Adige sempre più competitivo a livello internazionale, valorizzando ulteriormente la partecipazione a concorsi europei e mondiali come, ad esempio, i World Skills.

Per favorire la mobilità nazionale e internazionale dei cuochi, inoltre, l’associazione ha chiesto all’assessore provinciale Philipp Achammer di fare chiarezza in merito all’inquadramento del diploma professionale di cuoco. «Nel 2018 la Giunta provinciale aveva deciso di inquadrare il titolo nel sesto livello del quadro europeo delle qualifiche – ha spiegato Achammer – ma siamo ancora in attesa della necessaria intesa con le autorità statali. Proprio a questo scopo sto lavorando per avere al più presto un incontro presso il Ministero del lavoro». Ultimo punto toccato è stato quello relativo all’inquadramento contrattuale di chi lavora come cuoco presso la pubblica amministrazione, in maniera particolare nel settore della sanità, con Achammer che ha annunciato la convocazione di un incontro fra le parti.

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