Cultura italiana, ecco i criteri per ricevere i fondi

La Giunta provinciale su proposta dell’assessore provinciale alla Cultura italiana Christian Tommasini ha approvato martedì 20 settembre 2016 il regolamento di attuazione della nuova legge sulle attività culturali provinciale L.p. 27 luglio 2015, n. 9. I nuovi criteri semplificano le procedure per i contributi e sottolineano l’importanza della correttezza, efficienza e trasparenza nella loro gestione. Per le organizzazioni più grandi e complesse vi sarà maggiore certezza dei finanziamenti pubblici provinciali grazie alla nuova possibilità di richiedere contributi pluriennali e grazie al nuovo sistema delle assegnazioni, che elimina il bisogno di ricorrere alle banche e valorizza i controlli interni.

La nuova legge e i criteri applicativi ridisegnano il ruolo della consulta culturale italiana e introducono una consulta per tutti i gruppi e per tutte le persone che vivono in provincia. La nuova normativa valorizza enormemente le consulte, sottolineando il loro ruolo di indirizzo intellettuale, culturale e di politica culturale, compiti ora più più consoni all’evoluzione normativa e alle norme anticorruzione.

Di seguito le novità più importanti che recepiscono anche gli orientamenti della normativa europea in tema di agevolazioni pubbliche e armonizzazione dei bilanci:

  1. Il riconoscimento di nuove tipologie di vantaggi economici per le grandi organizzazioni, in particolare le già accennate  le assegnazioni ed i contributi pluriennali. Per le assegnazioni, rivolte alle grandi associazioni,  è stata prevista una modalità di erogazione di tutto l’importo che prima era a contributo,  già a gennaio. E’ prevista la massima sburocratizzazione poiché il bilancio dell’ente vale come rendiconto. Per le piccole associazioni  è ancora migliorato il finanziamento a sussidio, una modalità a burocrazia zero;
  2. accanto alle organizzazione storicamente sostenute dall’ente pubblico (cioè le associazioni e le cooperative culturali) sono ora possibili anche  finanziamenti per  le c.d. ATS, cioè le associazioni temporanee di scopo, già riconosciute con successo dalle normative di altre regioni italiane, le persone singole, portatrici di progetti condivisi e particolarmente attivi nei territori periferici in cui non ci siano associazioni attive, infine le case editrici.
  3. l’introduzione di un codice etico, come previsto da molti enti che amministrano direttamente o indirettamente soldi pubblici e una grande attenzione alla trasparenza , all’efficienza e alla solidità finanziaria degli enti organizzatori;
  4. per tutti i richiedenti sarà ora possibile scegliere una doppia scadenza per l’inoltro delle domande di vantaggi economici : il 10 novembre oppure il 31 gennaio;
  5. l’introduzione di un cronoprogramma che specifica la tempistica delle attività in programma si potranno garantire tempi ridotti per la rendicontazione dei vantaggi economici;
  6. per quanto riguarda le liquidazioni si potrà ora scegliere nella domanda di liquidazione di presentare l’elenco dei documenti di spesa o i  tanti documenti originali.

Nelle prossime settimane verrà pubblicata la nuova modulistica che, in previsione dell’avvio dei principi dell’Amministrazione digitale, potrà essere compilata ed inviata anche attraverso le modalità telematiche.
Nel corso dell’autunno l’assessore Tommasini incontrerà le associazioni per illustrare i nuovi criteri.

La Provincia intende con questi interventi confermare il massimo riconoscimento al valore dell’associazionismo e della sussidiarietà, alle garanzie di libertà di pensiero e di varietà culturale da sempre punto di riferimento del  sistema di sostegno alla cultura,  che difatti aiuta  centinaia di associazioni che si richiamano ai più diversi indirizzi culturali, religiosi, politici.  Accanto al  ruolo importantissimo delle associazioni e delle cooperative occorre anche ricordare il sostegno agli enti pubblici che arrivano dove  i puù piccoli non riescono, ma soprattutto va ricordato che i finanziamenti sono pensati  per i cittadini o meglio , come dice la nuova legge,  a favore  di “tutte le persone che vivono sul territorio“.

Sono inoltre molto importanti ,  in questa fase economica che penalizza le giovani generazioni,  le previsioni che indirizzano parte del sostegno pubblico a chi crea occupazione per i giovani e quindi una attenzione anche alle imprese creative tra le quali le case editrici. Si tratta di un’indicazione che da decenni proviene dalla Commissione europea, dall’accordo di Lisbona, dal programma Creative Europe e  dai  più importanti  studi di politica culturale. Era anche un impegno  tra i più rilevanti dell’accordo di coalizione.

 

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