Cucinelli ricorda gli esordi altoatesini. Alber ospite alla sua presentazione

Nel 1979 un giovane 25enne arrivato dall’Umbria, ha varcato la soglia della boutique Alber Mode a Naturno, portando con sé una valigia contenente 5 maglioni di cachemire. Nel negozio altoatesino, storico emporio fondato negli anni ’60 da Franz Alber e poi trasformato negli anni ’70 in boutique di moda dalla figlia del fondatore, il giovane umbro trova proprio la titolare, Waltraud Alber, alla quale mostra il suo primo campionario di maglieria. Il 25enne umbro era Brunello Cucinelli, stilista e fondatore dell’omonima azienda di maglieria, oggi una delle più note e prestigiose del Made in Italy, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo (nonché quotata in borsa dal 2012) per la qualità dei prodotti e per la gestione aziendale “umanistica”.

La storia del marchio e della fortuna del “re del cachemire” ha inizio proprio nel 1979, da quell’incontro tra Cucinelli e Waltraud Alber, che ha saputo riconoscere l’incredibile qualità delle maglie che lo stilista portava con sé, diventando così la sua prima cliente. La boutique Alber Mode, guidata con passione e competenza da Waltraud Alber fin dalla giovane età, ereditando la bottega di generi alimentari e merceria del padre Franz, è oggi un punto di riferimento per la moda in Alto Adige, che propone alla sua esigente clientela non solo la pregiata maglieria di Cucinelli, ma anche una raffinata selezione di capi di marchi prestigiosi come Moncler, Fabiana Filippi, Eleventy, Santoni, Jacob Cohen, Blumarine, Red Valentino, per citarne solo alcuni.

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Dall’incontro del 1979 a oggi, l’amicizia e il sodalizio professionale tra Cucinelli e Alber non si è mai interrotto. Tanto che nel corso della serata di presentazione alla stampa nazionale e internazionale del nuovo progetto “Solomeo” e dell’omonimo libro scritto dallo stesso imprenditore, svoltasi lo scorso 4 settembre, Waltraud Alber con le figlie Barbara e Stefanie, erano le uniche ospiti personali dell’imprenditore. Solomeo è un borgo a pochi chilometri da Perugia, edificato tra la fine del XII secolo e la prima metà del XIII. L’antico agglomerato urbano è divenuto oggi la sede produttiva di Brunello Cucinelli, un luogo di lavoro e svago in cui si condensa la filosofia dell’imprenditore: «lavorare per la dignità morale ed economica dell’essere umano. Anche per questo mi piaceva che le persone lavorassero in un luogo più amabile, avessero un salario leggermente migliore, e che si sentissero corresponsabili e stimate».

Dunque, oltre alla fabbrica del cachemire, intorno al borgo immerso nella campagna umbra o in quella che Cucinelli definisce la “periferia amabile”, si trovano la Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo completamente restaurata, una vigna e una cantina vinicola, il Teatro – tempio laico di Solomeo, dedicato alle arti – e il nuovo Monumento in tributo alla dignità dell’uomo. È in questo “Borgo dello Spirito” che l’imprenditore Brunello Cucinelli – da sempre particolarmente attento alle questioni sociali e culturali – ha accolto i suoi ospiti internazionali e l’amica altoatesina Waltraud Alber, per mostrare e raccontare questo luogo antico e moderno, in cui la vita – anche lavorativa – si svolge con lentezza, garbo e umanità.

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