Crisi, persi 16mila posti di lavoro in Alto Adige

Lo si sapeva e anche gli esperti lo hanno confermato. Nel 2020 anche in Trentino Alto Adige, come nel resto d’Italia, si avrà una recessione molto importante, senza ombra di dubbio la peggiore dal secondo dopoguerra. Secondo gli autori del rapporto annuale 2019 sull’economia delle Province autonome di Trento e Bolzano della Banca d’Italia, il calo del Pil previsto è del 10% per la Provincia di Trento e del 7% per quella di Bolzano. La crisi economica colpisce comunque un’economia regionale che è molto più in salute di quanto non fosse, ad esempio, prima della precedente crisi economica del 2008

Durante il lockdown, il 30% delle imprese altoatesine ed il 25% di quelle trentine è stato a “rischio di illiquidità” a causa delle chiusure delle attività, e si sono persi 16mila posti di lavoro in Alto Adige e 10mila in Trentino. Il quadro economico è in continua evoluzione e molto dipenderà anche dall’esito dell’imminente stagione turistica estiva. Le ricadute occupazionali sono state considerevoli, in un contesto già caratterizzato da una frenata iniziata nel secondo semestre del 2019. I dati sulle comunicazioni obbligatorie evidenziano una significativa riduzione del numero di posizioni lavorative dipendenti nei mesi di marzo e aprile di quest’anno, soprattutto in provincia di Bolzano; la riduzione è quasi interamente imputabile al terziario, in particolare ai settori legati al turismo.

La chiusura degli impianti di risalita a inizio marzo e le misure di limitazione degli spostamenti hanno comportato un calo complessivo delle presenze nel primo quadrimestre di oltre il 25 per cento. La ripartenza del comparto sarà graduale; queste circostanze potrebbero influire negativamente sulla stagione estiva che pesa per oltre il 60 per cento delle presenze annuali. L’impatto negativo sul turismo potrebbe risultare più pronunciato in Alto Adige in ragione della sua maggiore dipendenza nei confronti della clientela internazionale, caratterizzata da una più elevata capacità di spesa.

Le imprese del territorio hanno programmato una significativa revisione al ribasso della spesa per investimenti che aveva già decelerato nel 2019. Il sistema produttivo delle province autonome sta, tuttavia, affrontando la crisi attuale in condizioni finanziarie migliori rispetto al passato: nello scorso decennio è aumentata la redditività e la patrimonializzazione, è calato l’indebitamento e vi è stata una ricomposizione delle passività a favore della componente a media e a lunga scadenza; è complessivamente diminuita la percentuale di aziende finanziariamente vulnerabili.

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