Covid, le nuove norme mettono in ginocchio i tassisti: «Ora serve aiuto concreto»

Lo spettro di un nuovo lockdown nazionale è piombato su molte categorie lavorative che hanno dovuto guardare in faccia la realtà della situazione e fare i conti con entrate ridotte al minimo e molte difficoltà a portare avanti le attività. Tra queste categorie anche quelle dei tassisti e degli autisti di autonoleggio e autobus. Non a caso in questi giorni, l’Italia è invasa da iniziative di proteste da nord e sud, e lo stesso comparto è sceso in piazza per alzare la voce e denunciare le conseguenze disastrose del nuovo Dpcm nazionale.

E anche in Alto Adige le cose non vanno affatto bene. Il presidente della Provincia Kompatscher ha, nella giornata di sabato 24 ottobre firmato una prima ordinanza che comprendeva  la chiusura anticipata di bar e ristoranti e il coprifuoco dalle 23 alle 5 di mattina che ha di fatto messo in ginocchio il comparto a causa della cancellazione di qualsiasi tipo di spostamento in orario notturno. Ieri, venerdì 30 ottobre, sempre il Presidente ha inasprito le norme anticipando ulteriormente la chiusura di locali e negozi alle ore 18 e anche del coprifuoco, che da oggi scatta alle ore 22. Una mazzata per i lavoratori della notte che va a pesare in maniera fatale sui guadagni giornalieri. La mancanza di domanda imposta dalle restrizioni fa da apripista a scenari molto simili a quelli già vissuti nei mesi più difficili della pandemia. Le conseguenze stimante parlano di una contrazione che si aggira attorno al 70%, numeri pressoché identici a quelli registrati a maggio-giugno di quest’anno. Tra luglio e la prima metà di ottobre invece, le attività erano tornate leggermente a respirare registrando un calo medio del 50% e attestandosi sul livello minimo di copertura dei costi.

C’è però il paradosso che queste categorie, specie i tassisti, rientrano tra i servizi essenziali individuati dal Governo e sono quindi costrette a mantenere attivo il servizio. Per questo, CNA Fita Trasporto e la Cooperativa Taxi di Bolzano, hanno lanciato un appello verso le istituzioni nazionali e la Provincia Autonoma di Bolzano, al fine di riconoscere i lavoratori di questi settori come tra i più colpiti dalle nuove restrizioni con conseguente necessità di indennizzi a fondo perduto. E alle porte si presenta una stagione invernale che si preannuncia essere catastrofica, in quanto sarà quasi impossibile farla decollare in assenza di turisti, dei mercatini di Natale e con le restrizioni sugli spostamenti ancora in vigore. E il calo previsto delle attività, che in Trentino-Alto Adige interessa quasi 3.000 persone, potrà arrivare fino al 90%. Insomma, anche se i tassisti continueranno a garantire il servizio, le loro tasche piangeranno.

 

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“Sono troppi mesi che i tassisti devono rispettare obblighi ben precisi e che i noleggiatori offrono le loro prestazioni nonostante siano in costante perdita. Nessuno sta pensando ai sacrifici e alle difficoltà alla quale la categoria è sottoposta – spiega Piero Cavallaro, referente CNA Fita -. L’impegno nel riconoscere un ristoro congruo con le perdite accumulate in questo periodo deve comprendere anche gli attori dell’ecosistema del trasporto di persone non di linea che da fine febbraio continua a garantire il proprio servizio senza nessun intervento diretto a sostegno”.

Un primo spiraglio di luce lo ha dato nella giornata di ieri, martedì 27 ottobre, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, che al termine del Consiglio dei Ministri ha dichiarato come anche i tassisti e titolari di autonoleggio rientrino nelle categorie destinatarie dei ristori stanziati dal Governo. Secondo De Micheli, le categorie potranno quindi beneficiare di un indennizzo pari al 100% di quanto ottenuto con il Dl Rilancio dello scorso aprile, e che le risorse a loro destinate saranno erogate direttamente sui conti correnti.

Alexander Ginestous

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