Il Covid è costato 900 milioni alla Provincia: «Non possiamo permetterci un secondo lockdown»

Oltre 900 milioni di euro: tanto è costato il Covid alle casse della Provincia di Bolzano. La somma fra le minori entrate (543,5 milioni di euro) e le maggiori spese (370,3 milioni) rappresenta il costo totale delle misure anti Covid a carico della mano pubblica per il 2020. I settori più sostenuti dalla mano pubblica sono stati sanità, economia, turismo e agricoltura. Dei 370,3 milioni di euro di maggiori spese rispetto a quanto previsto, la voce più consistente riguarda sovvenzioni per le piccole imprese e misure generali per l’economia e il turismo: in tutto 148,5 milioni di euro. Seguono le voci occupazione e lavoro (60,2 milioni), sanità 54 milioni), famiglia, sociale, giovani e sport (37,4 milioni) e agricoltura (16,4 milioni). La voce principale delle minori entrate del 2020 fa riferimento al minore gettito derivante da misure Covid e altre agevolazioni fiscali a vantaggio della popolazione (429,5 milioni).

Minori entrate e maggiori spese Covid in futuro per Provincia

Per il 2021 la Provincia stima maggiori costi legati alle misure anti Covid per circa 600 milioni di euro. “Questa è la somma che abbiamo messo a disposizione, ma potranno essere necessarie ulteriori risorse” ha detto il presidente Kompatscher. “I circa 500 milioni di euro di minori entrate derivanti dalle agevolazioni statali alla popolazione saranno interamente compensati dallo Stato grazie al recente accordo con il Governo per il ristoro integrale dei costi del Covid”. Parallelamente occorre prevedere anche ulteriori misure economiche per il contrasto alla pandemia e per il sostegno delle categorie economiche e sociali più colpite dalle conseguenze del Covid.

Pacchetto per rivitalizzare la congiuntura economica

Per mettere in sicurezza i posti di lavoro e creare nuova occupazione, la Giunta sta lavorando a un pacchetto complessivo per rivitalizzare la congiuntura economica. Si tratta di investimenti aggiuntivi nei settori ambiente, formazione e infrastruttura digitale. Tali misure saranno da finanziarsi con le risorse europee del Recovery Fund. Il programma di investimenti dev’essere pronto entro agosto e sottoposto al Governo italiano, affinché le proposte possano essere integrate nel piano nazionale che deve essere inviato entro il 15 ottobre alla Commissione europea.

Evitare un secondo lockdown

Tutto questo, ha detto il presidente, è necessario per attenuare le conseguenze del primo lockdown: “Dobbiamo essere disciplinati e attenti. Un secondo lockdown non possiamo semplicemente permettercelo”. Di qui l’appello alle altoatesine e agli altoatesini ad attenersi alle regole in modo attento e rigoroso: “Vedo in giro una leggerezza crescente. I nostri dati epidemiologici, per quanto relativamente buoni allo stato attuale, non devono farci peccare per troppa sicurezza: il virus è ancora fra noi!” ha detto il presidente della Provincia. A questo proposito, ha ricordato il presidente, basti pensare ai nuovi focolai sviluppatisi in Alta Austria, Baviera e a Rovereto, oltre che alla crescita trasversale dei casi in molti Paesi europei che hanno dovuto introdurre nuovamente l’obbligo di mascherina o di quarantena per i cittadini che rientrano dai viaggi all’estero.

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