Covid, due altoatesini su tre ritengono improbabile contrarre l'infezione: lo studio Astat

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) nel gennaio 2021 ha effettuato un’indagine a campione sul tema Covid-19 ed i risultati dello studio, ora disponibili, sono particolarmente interessanti. Il sondaggio mostra che la maggior parte degli intervistati conosce molto bene le misure preventive e le trova facili da seguire. Indossare una mascherina, ventilare frequentemente gli ambienti o lavarsi le mani sono misure molto facili da seguire. È anche facile seguire l’indicazione di ridurre al minimo i contatti. Solo il 3,6% degli intervistati ha affermato di non sapere come proteggersi dalle infezioni. Vi è un forte coinvolgimento della popolazione anche per quanto riguarda il mantenimento del distanziamento, l’isolamento obbligatorio per chi è risultato positivo e lo smart working. I gruppi di popolazione più anziana sono più disposti ad accettare le misure rispetto a quelli più giovani.

Due altoatesini su tre (64%) inoltre, ritengono piuttosto improbabile contrarre l’infezione da Sars-cov-2. Circa il 70% dei residenti maggiorenni è convinto che, qualora si ammalasse, il decorso non sarebbe grave. Tale percentuale scende al 43% tra gli over 65enni: un valore ancora significativamente elevato, tenendo conto dei possibili reali effetti della malattia sulla popolazione anziana. Sulle decisioni prese dalle autorità per ridurre la diffusione della pandemia, gli altoatesini sono spaccati quasi a metà, con una leggera prevalenza (53%) di quanti le appoggiano, ma soprattutto con la netta tendenza a porsi a metà dello spettro delle risposte possibili (il 51% è di fatto indeciso).

Il commento dell’assessore Widmann

Nel complesso quindi, gli altoatesini mostrano di essere preoccupati per la pandemia, ma non in maniera eccessiva. L’assessore alla salute, Thomas Widmann, invita alla cautela. “E’ preoccupante – spiega – il fatto che soprattutto le giovani generazioni credano che, in caso di malattia, il decorso non sarebbe grave. Da quando abbiamo registrato la presenza delle varianti del virus nel nostro territorio non va sottovalutato il fatto che una percentuale di giovani ha avuto un decorso grave della malattia”. La popolazione più anziana, invece, evidenzia maggiore consapevolezza nei confronti della  malattia. “Purtroppo ciò è ancora troppo poco se si prendono in considerazione i possibili effetti reali della malattia sulla popolazione anziana” afferma  Widmann, ed in effetti il 43% degli over 65 ha affermato di non credere che in caso di malattia vi possa essere un decorso grave.

In questo momento di crisi, la popolazione altoatesina ha fiducia soprattutto nel personale che opera nel settore sanitario e nella Protezione civile. Degna di nota è anche l’elevata disponibilità al test. Quasi tutte le persone interpellate hanno dichiarato che si sottoporrebbero al test se sapessero di essere state in contatto con una persona risultata positiva. È inoltre positivo l’atteggiamento degli altoatesini anche nei confronti della vaccinazione: dall’indagine emerge che il 78% delle persone interpellate è disposta a farsi vaccinare. Gli intervistati si sono mostrati divisi in merito alle chiusure ed alle altre restrizioni. Soprattutto la rinuncia completa alle lezioni in presenza rappresenta un problema per molte persone. Tuttavia, l’assessore alla salute è ottimista: “Da oltre tre settimane effettuiamo i test antigenici nasali due volte a settimana e possiamo quindi tenere aperte le scuole elementari per le lezioni in presenza. Da questa settimana hanno riaperto anche le scuole medie, siamo sulla buona strada”.

Teorie del complotto in Alto Adige

Il sondaggio conferma che in Alto Adige vi sono anche teorie del complotto in merito al Coronavirus e che dare loro spazio influenza il comportamento dei cittadini. Un’elevata percentuale di adesione a queste variabili corrisponde ad una minore disponibilità a collaborare nel follow-up dei contatti, sia in termini di disponibilità a sottoporsi al test, sia in termini di disponibilità, in caso di esito positivo, a fornire tutti i nominativi delle persone con cui si è entrati in contatto.

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