Aumento dei prezzi, l'allarme dei costruttori: «PNRR e infrastrutture delle Olimpiadi a rischio»

Lettera aperta da parte del consiglio di presidenza del Collegio Costruttori che sottolinea ’la forte incertezza che le imprese edili altoatesine stanno vivendo in questo periodo di scarso approvvigionamento di materie prime. La crisi della filiera produttiva non riguarda solo automotive e semiconduttori, anche l’edilizia sta vivendo un periodo di vertiginoso aumento di prezzi e penuria di materiali.

Le problematiche

“Acciaio, ferro, carburanti, asfalto e materiali di isolamento sono solo alcuni dei materiali che vengono utilizzati quotidianamente nel settore delle costruzioni e il cui costo è esploso a livelli esorbitanti. Di più, anche solo ottenere questi materiali è diventata ormai una sfida quotidiana.” comincia così la lettera aperta firmata da tutto il consiglio. I problemi principali, evidenziati dal comunicato, sono sì quelli sopra citati, ma legati agli obbiettivi del PNRR e delle future Olimpiadi Invernali di Cortina 2026. “Sotto questi presupposti la realizzazione delle infrastrutture per le Olimpiadi 2026 è a rischio. Anche il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e le relative possibilità di accedere ai finanziamenti non paiono più realistici. Le opere programmate in questo momento non sono realizzabili nemmeno lontanamente in modo da coprire i costi. E a causa della carenza di materie prime è impossibile rispettare i tempi di consegna previsti.” continuano i costruttori altoatesini.

Tre soluzioni

Per far fronte a queste problematiche a prima vista insormontabili, il Collegio Costruttori ha ideato tre proposte concrete per alleviare il peso dato dalla situazione. In primis rendere possibile l’adeguamento dei prezzi, chiedendo un nuovo sistema di adeguamento dei prezzi (sia al rialzo che al ribasso) per gli appalti pubblici, rimarcando la macchinosità e la lentezza del decreto ministeriale (sistema attualmente vigente). Continuano chiedendo poi la sospensione dei termini e delle penali, nel privato quanto nel pubblico, le penali dovute a ritardi non sono gestibili dai costruttori stessi in quanto la mancata ricezione di materie prime è dovuta a problemi di filiera e non dei costruttori stessi. Infine, chiedendo la possibilità, sotto dettagliata dichiarazione delle ragioni, di posticipare o recedere il contratto senza ulteriori conseguenze; il tutto solo se la problematica è causata dal mancato approvvigionamento del materiale necessario.

A chiosa della lettera, il Collegio Costruttori, si premura che tutte le misure sono a tutela della continuità delle attività imprenditoriali edili e dei posti di lavoro collegati. “Come tutti, anche noi speriamo che dopo questo lungo periodo di insicurezza si torni a tempi più stabili e che questa guerra disumana che sta creando tanta sofferenza, volga presto al termine.” salutano i firmatari.

Alessandro Palmarin

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