Chiusura Brennero, il Tirolo accelera: da Pasqua recinzioni e più controlli

Rischia di non essere una Pasqua di resurrezione, ma di restaurazione per quanto riguarda la chiusura Brennero. «Dobbiamo lanciare un segnale chiaro: al Brennero non si passa» ha detto, con tanto di invito agli italiani di fare lo stesso, ovvero rimettere i controlli, dalla loro parte. Nel frattempo il Tirolo sta cercando anche 50 nuovi agenti, segno che l’intensificazione dei controlli non è solo un’intenzione, ma sta per diventare realtà.

L’Alto Adige si sta quindi attrezzando per mettere in piedi dei campi di accoglienza. L’idea è di farne più di uno, magari cinque, di non grandissime dimensioni, in modo da poterli gestire senza problemi. «Non avrebbe senso farne tanti ma piccoli – spiega il direttore della ripartizione famiglia e politiche sociali Luca Critelli – sia per una questione di costi che di gestione. Abbiamo già predisposto ipotesi e soluzioni concrete. L’intenzione è di restare, anche con i campi, lungo l’asse del Brennero che è più facilmente raggiungibile rispetto a Passo Resia o a Prato alla Drava nel Comune di San Candido. Non ne faremo più di cinque, anche se azzardare numeri in questo momento è fuori luogo».

La chiusura del Brennero è ormai imminente. Domani incontro fra Trentino, Tirolo e Alto Adige per cercare una strategia comune nell’affrontare la situazione.

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