Contro Vasco Rossi a Trento

A costo di essere impopolari, questo è un articolo contro il maxiconcerto di Vasco Rossi in programma venerdì 20 maggio a Trento. Lo scriviamo e lo diciamo prima del suo svolgimento, perché la nostra contrarietà non dipende dal successo o meno dell’iniziativa, dai disservizi o dai disagi che si verificheranno e che in massima parte dipenderanno dalle condizioni meteo. Questo concerto sarebbe sbagliato, a nostro personalissimo avviso, anche se filasse tutto liscio sia per i partecipanti che per la popolazione. E non è solo sbagliato per Trento e il Trentino, ma per tutta la regione, includendo quindi anche l’Alto Adige. Non solo perché di fatto risulteranno inaccessibili per almeno 24 ore, ma anche per motivi strategici di posizionamento e di comunicazione che proviamo brevemente a riassumere.

Andiamo per punti:

  1. Un maxi-concerto mordi e fuggi Oltre 120mila persone parteciperanno al concerto di Vasco Rossi non solo dalla provincia ma anche dal resto d’Italia. Magari non arriveranno tutti da fuori (le stime parlano di 40mila trentini tra gli acquirenti), ma se così fosse Trento aumenterebbe di quasi un quarto (escludendo neonati e anziani) la popolazione residente in provincia e raddoppierebbe la popolazione residente in città. Tutto per un evento di poche ore e per un turismo in massima parte mordi e fuggi. Oggi, lunedì 16 maggio, sono ancora disponibili camere a Trento, a prezzi ovviamente molto rialzati.
  2. Posizionamento sul mercato turistico Trentino, e ancor di più Alto Adige, si sono faticosamente ritagliati un posto al sole nel mercato turistico italiano ed europeo puntando su qualità, contatto con la natura, lentezza, ricerca della peculiarità, de-stagionalizzazione. Un evento di massa come questo, crea più problemi di posizionamento che vantaggi. Inoltre ha appeal pari a zero sul turismo estero, nicchia sulla quale il Trentino dovrebbe seriamente investire.
  3. Comunicazione A chi sto parlando? La Provincia di Trento, che ha fortemente voluto questo evento, giustifica la scelta mettendo in risalto l’indotto (6,5 milioni di euro stimati) e i benefici effetti di comunicazione. Ma il Trentino non ha problemi di Pil né tantomeno di essere conosciuto dai turisti. Lo conoscono tutti, e per cose completamente differenti rispetto a un maxi concerto che rimarrà un unicum (almeno speriamo) nella sua storia. Senza contare che l’esperienza che si offre ai fan di Vasco Rossi non è propriamente di alta montagna: 27 ettari di terreno per 120mila persone strette tra autostrada e ferrovia a 200 metri di altezza…
  4. Viabilità Come ben sanno le imprese e gli abitanti della regione, la viabilità è uno dei punti fragili della competitività del territorio. Un’unica arteria – la A22 – trafficatissima che mette in collegamento Nord e Sud Europa, attraversata ogni giorno da colonne di tir. Basta la stagione sciistica o un ponte vacanziero in Germania per provocare il collasso: il rischio di isolare due province in un giorno feriale è concreto. Le autorità invitano a usare i treni per spostarsi. Una sola domanda: quali? Abbiamo bisogno di arrivare a Milano, Roma e Monaco in tempi ragionevoli, non di mettere in mezzo 120mila persone attirate da un maxi raduno.
  5. Ambiente e fauna Dov’è la sostenibilità di un maxi evento del genere? A livello acustico (e di illuminazione) un maxi concerto di questo tipo sparato in una valle dell’eco, come la Val d’Adige, rischia di creare choc sulla fauna. Altro che botti di Capodanno. Con il Casteller e i suoi orsi in gabbia a pochissima distanza.
  6. Che modello di sviluppo vogliamo? Questa è la domanda delle domande. Soldi pubblici (per allestire l’area) ma soprattutto un evento che sembrano decontestualizzati da una strategia di posizionamento e di visione di sviluppo a lungo termine. Una bella serata, ce l’auguriamo, per i fan di Vasco Rossi. Ma il resto dell’anno chi cerca musica a Trento e Bolzano cosa trova?

Speriamo che sia un bel concerto e che tutti si divertano. Non è questo in discussione. Ora come ora tutti devono lavorare al meglio perché ciò accada. Il giorno dopo, però, si apra un dibattito sul futuro che serve a Trentino e Alto Adige dal punto di vista industriale ricordandosi che il turismo e gli eventi, qui, un’industria sono.

(Lu.B.)

Foto: profilo Facebook Vasco Rossi

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