Confindustria Alto Adige: decarbonizzazione, digitalizzazione e demografia le sfide da affrontare nel 2024

“Le imprese altoatesine sono una parte fondamentale alle tre grandi sfide che ci troviamo ad affrontare: decarbonizzazione, digitalizzazione e demografia“.  Nel suo discorso di inizio anno, tenutosi in occasione del tradizionale Ricevimento degli Imprenditori 2024 svoltosi ieri (8 gennaio) alla Duka di Bressanone Heiner Oberrauch, Presidente di Confindustria Alto Adige, ha esortato a riconoscere il ruolo dell’innovazione e delle 500 imprese altoatesine che “pesano” con un gettito gettito fiscale di oltre 1,1 miliardi di euro ed impiegano 42 mila persone. E’ un’impresa che guarda all’innovazione e all’inclusione sociale quella prospettata da Oberrauch, in cui l’obiettivo del profitto va di pari passo con la responsabilità sociale. Snellimento della burocrazia, alleggerimento del carico fiscale sulle aziende, immigrazione e piano clima gli altri focus su cui si è concentrato il Presidente nel suo sentito discorso.

In particolare, la sfida rappresentata dalla demografia è quella che avrà le ripercussioni più pesanti nei prossimi anni  “Siamo solo all’inizio di questa transizione e le conseguenze su società, sistema sociale e mercato del lavoro si faranno sentire ancora di più nel prossimo futuro” dice Oberrauch, che nel suo discorso ha avuto parole chiare anche sull’immigrazione. “Nei nostri ospedali, nell’amministrazione pubblica e nelle nostre imprese lavorano persone provenienti da oltre 140 diverse nazionalità e che parlano 50 lingue diverse. In Alto Adige abbiamo bisogno di un’immigrazione che sia allo stesso tempo controllata e gestita, organizzata. Ho l’impressione che a qualche livello della nostra società questa necessità non sia così chiara e che non ci siano le risposte adatte a questa sfida” ha detto Oberrauch, sottolineando che “se non riusciremo a trovare soluzioni adeguate a questo fenomeno, allora servizi primari come l’assistenza, la cura degli anziani e la sanità non potranno più essere garantiti.”

In quella che nell’immaginario viene percepita come terra di turismo e agricoltura, Oberrauch ha ribadito l’importanza dell’Alto Adige come territorio dell’innovazione, in cui l’industria gioca un ruolo fondamentale. Portando all’attenzione alcuni numeri del bilancio sociale ha ricordato che: “le 500 imprese associate a Confindustria Alto Adige occupano, nella sola Provincia di Bolzano, più di 42.000 persone. Per rendere l’idea: le nostre imprese occupano più persone del numero di abitanti delle città di Bressanone e Brunico messe insieme”. Un settore, quello dell’industria e dei servizi ad esse associati, in cui i posti di lavoro sono i meglio pagati in Alto Adige, con quasi il 90 per cento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, molti di più che nel settore pubblico.

Il punto dolente rimane, però, il cuneo fiscale “A un collaboratore che ad un’impresa costa 4.000 euro al mese, resta uno stipendio netto di appena 2.000 euro, perché il resto, tra tasse, oneri e contributi, finisce nelle casse pubbliche. Questo rapporto non è accettabile!” ha esortato Oberrauch. Le imprese offrono posti di lavoro, ma generano anche valore e introiti per le casse pubbliche: “le nostre imprese realizzano due terzi dell’export altoatesino e generano il 75 per cento degli investimenti in ricerca e sviluppo” dice Oberrauch “nel corso dell’anno passato le nostre imprese a titolo di imposte societarie e di imposte sulle retribuzioni dei propri dipendenti hanno generato un gettito fiscale di oltre 1,1 miliardi di euro. Per dare un’idea, la somma copre più dell’intero stanziamento che nel bilancio provinciale 2023 è stato messo a disposizione per i capitoli scuola e formazione.

Altro capitolo fondamentale, quello del cambiamento climatico. In Alto Adige le imprese innovative sono spesso imprese familiari, che ragionano in termini di generazioni. “Pensare al domani significa fare impresa in maniera responsabile, orientandosi ai bisogni delle generazioni future. La lotta al cambiamento climatico fa parte della nostra responsabilità di impresa”, dice Oberrauch, che assicura massimo appoggio al piano clima, invitando la politica a prendere decisioni forti e chiare: “Il bilancio provinciale deve essere ridisegnato in maniera coraggiosa. Condividiamo l’obiettivo di fissare obiettivi climatici ambiziosi per l’Alto Adige. Il piano clima in questo senso ha massima priorità. E le imprese dell’industria e dei servizi ad essa associati avranno un ruolo decisivo per ridurre le emissioni di CO2”.

L’appello ai politici -dalla futura giunta provinciale ai sindaci -è anche per la semplificazione e lo snellimento della burocrazia “Noi  amiamo ciò che facciamo – quindi fateci lavorare, abbiamo bisogno di decisioni rapide e procedure snelle. Se non riusciremo a tenere il passo degli Stati Uniti, della Cina o dell’India, allora il nostro stato sociale europeo – un modello di successo, che garantisce le più alte prestazioni di welfare a livello mondiale – rischia di scomparire. Basta con la burocrazia, fateci lavorare”.

Parlando di pace, di dialogo e di rispetto per altre idee e culture, non è mancata una stilettata anche per la stampa “Trovo che il linguaggio, il modo di esprimersi, sia diventato più violento. Vedo come gli strumenti moderni di una comunicazione sempre più veloce possono trasformare una menzogna in verità, tanto che alla fine nessuno più sa cosa è reale. Questo crea insicurezza in una società i cui valori sono sempre più fluidi”.

Nonostante il clima di sfiducia e la mancanza di prospettive che si avverte soprattutto nelle giovani generazioni, l’invito di Oberrauch è ad avere coraggio e guardare con positività al futuro “Anche questo fa parte della nostra responsabilità sociale delle imprese: infondere coraggio, indicare soluzioni, guardare con ottimismo al futuro. La nostra missione è dare delle prospettive ai giovani. Come disse Franklin D. Roosevelt: l’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa” ha concluso Oberrauch.

Cat. Lo.

In apertura: Heiner Oberrauch durante il sui discorso. Foto courtesy Confindustria Alto Adige

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