Competence center, Alto Adige, Trentino e Friuli provano il sorpasso al Veneto

C’è il rischio di un asse Alto Adige, Trentino e Friuli contro il Veneto per quanto riguarda il competence center voluto dal ministro Carlo Calenda? La questione è reale, quanto meno dopo la visita fatta a Roma da parte dei rappresentanti istituzionali delle due regioni non solo al ministro dello Sviluppo Economico ma anche al ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini. Un qualcosa che il Veneto ha vissuto come «uno sgarbo». Al momento la situazione rimane quella fissata dall’accordo a nove firmato a Padova qualche settimana fa, quando le quattro università venete allargarono il centro di competenza anche agli Atenei di Bolzano, Trento, Udine, Trieste e alla Sissa, la scuola d’elitè del capoluogo giuliano. Ecco cosa dissero allora il rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, e il presidente della Libera Università di Bolzano, Konrad Bergmeister: «Si tratta di una grande occasione per fare rete a livello territoriale tra i vari atenei e i sistemi produttivi del Triveneto. E anche per mettere a frutto le competenze di cui è ricco il Trentino Alto Adige/Südtirol. Un’opportunità per giocare insieme, nella stessa squadra, in una partita che può disegnare lo sviluppo del nostro Paese nell’innovazione, nella produttività e nella competitività a livello internazionale. Promotrici del progetto le università di Venezia e Padova che hanno giocato un ruolo chiave nell’includere nel Piano nazionale il Triveneto, una delle aree industriali più vitali del Paese, e nell’estendere la collaborazione verso i nostri atenei. Al loro impegno e alla loro visione strategica dobbiamo questo risultato importante».

Il resoconto della Provincia di Bolzano

Ecco la nota della Provincia di Bolzano.«Nell’incontro di mercoledì a Roma con il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini e con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, i rappresentanti politici di Friuli Venezia Giulia e delle Province di Bolzano e Trento e gli esponenti delle istituzioni universitarie e scientifiche-tecnologiche del Friuli Venezia Giulia e delle due Province autonome hanno discusso le proposte per la creazione e il finanziamento di un centro di competenza e ricerca nel Nordest nell’ambito del progetto “Industria 4.0” promosso dal Governo.  Le aspettative dell’Alto Adige sono state illustrate dall’assessore provinciale Florian Mussner, dal rettore della Libera università di Bolzano Walter Lorenz, dal successore designato Paolo Lugli e dal preside della facoltà di scienze e tecnologie Stefano Cesco. L’assessore Mussner ha ricordato che “autonomia, università, economia e pubblica amministrazione sono una garanzia assieme alla nostra collocazione geografica, che sottolinea una vocazione internazionale. Questa realtà e la presenza di molte aziende produttive sono il presupposto per fare sistema assieme alle altre Regioni.” Su questa strada diventa quindi importante poter sfruttare le eccellenze nei settori della ricerca e delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, per collaborare in un centro di competenza secondo gli obiettivi di Industria 4.0 e creare un legame forte fra le aziende locali e l’innovazione tecnologica.  I responsabili della LUB hanno ricordato come le aree del Nordest vantino imprese di successo che, in sinergia con gli atenei e i centri di ricerca del territorio, possono far valere le loro eccellenze per promuovere innovazione nel quadro di processi di messa in rete. Per quanto riguarda l’Alto Adige, questa eccellenza si declina in particolare nel potenziamento della ricerca applicata. I ministri Giannini e Calenda hanno salutato con soddisfazione questa unità di intenti e di cammino congiunto delle Regioni, che corrisponde agli indirizzi del progetto governativo. Le università sono state invitate ad elaborare un piano di azione congiunto che sarà sottoposto ai Ministri nel quadro delle trattative sul finanziamento e sul budget di Industria 4.0».

 

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