ISA, ritardi e dati mancanti: i commercialisti chiedono al premier Conte la proroga

Un intervento del legislatore, urgente, per rendere facoltativa l’applicazione degli ISA (Indici sintetici di affidabilità) e la compilazione dei modelli relativi per il 2019. Lo chiede il Consiglio Nazionale dei Commercialisti in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «Confermo che la situazione in cui ci troviamo, e che ho testimoniato in un mio recente viaggio a Roma, è di gravissimo disagio – commenta Claudio Zago, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bolzano –. Il tutto a causa dei ritardi nella messa a disposizione degli strumenti necessari per l’applicazione degli indici, come avevamo già segnalato, con un’altra lettera, al ministro dell’Economia, Giovanni Tria».

La nuova disciplina prevede che i contribuenti interessati, per migliorare il proprio profilo di affidabilità nonché per accedere al regime premiale, possano indicare nelle dichiarazioni fiscali ulteriori componenti positivi, non risultanti dalle scritture contabili, rilevanti ai fini delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta sul valore aggiunto, versando le relative maggiori imposte entro il termine previsto per il versamento a saldo delle imposte sui redditi. «A poco più di venti giorni dalla scadenza di quest’ultimo termine – c’è scritto nella lettera – dobbiamo purtroppo denunciare l’ancora attuale indisponibilità non solo dei software necessari per l’applicazione dei nuovi ISA, ma anche degli “ulteriori dati” che, per ciascun contribuente, devono preventivamente essere scaricati dal sito dell’Agenzia delle entrate e che sono indispensabili per il funzionamento dei predetti software».

«Un gravissimo e intollerabile ritardo – continua Zago – anche in considerazione del fatto che i nuovi ISA avrebbero dovuto trovare la loro prima applicazione già lo scorso anno e che a due anni di distanza dalla loro previsione normativa risultano ancora indisponibili gli strumenti necessari per la loro stessa applicazione». Nella lettera inviata a Tria, i commercialisti avevano chiesto la proroga al 30 settembre dei termini di versamento delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta sul valore aggiunto.

«Abbiamo avuto notizia di una proroga al 22 luglio, ma è ancora poco, considerando che gli strumenti operativi non sono ancora disponibili, che dovremo formarci e formare il personale dei nostri studi, per affrontare questa novità, che presenta alcune peculiarità che i precedenti strumenti accertativi – gli studi di settore – non prevedevano: basti pensare che questi nuovi indici si baseranno sui dati degli ultimi 8 anni e non più sull’annualità oggetto di dichiarazione – afferma Zago – e quindi necessariamente, anche alla luce dello Statuto del Contribuente, chiediamo una proroga maggiore o un’applicazione facoltativa, per l’anno 2018, degli ISA; in assenza saremo costretti, in spregio alle elementari regole di garanzia e di rispetto del lavoro dei professionisti, a svolgere il nostro lavoro senza la dovuta serenità e diligenza professionale».

 

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