Cohousing e coworking, proposto l'edificio ex Telefoni in Corso Italia

Cohousing e coworking sociale in pieno centro a Bolzano, in Corso Italia. Questa l’idea che Christian Tommasini, assessore provinciale, proporrà a breve in Giunta. Ovvero la possibilità di destinare, previa necessaria ristrutturazione e risanamento, l’edificio degli ex Telefoni di Stato di proprietà della Provincia in posizione centrale in Corso Italia a Bolzano, per rendere concreto il primo progetto di cohousing e coworking per giovani, con ricadute sul tessuto sociale del quartiere. Tale progetto pilota potrebbe, quindi, servire quale prima esperienza da replicare adattandolo alle esigenze di altre realtà urbane e rurali altoatesine.

Lo ha affermato al termine del tavolo congiunto con i rappresentanti delle tre Consulte giovani provinciali, che ha visto la partecipazione dell’assessore ladino Florian Mussner, assente il collega tedesco Philipp Achammer impegnato altrove. Una volta ottenuto il parere positivo della Giunta provinciale potrebbero già partire i lavori a due livelli, tecnico e contenutistico. Come ha detto l’assessore Tommasini spetterà ai giovani delle tre Consulte aiutare a fare proposte per riempire di contenuti la palazzina e stilare i criteri del bando per l’accesso. A tal fine si dovrebbe partire dall’analisi sociologica strutturale della popolazione giovane abbinata ad una raccolta empirica delle aspettative e dei desideri per individuare il target destinatario del progetto. Per la parte tecnica, accanto all’Ufficio manutenzione della Provincia si pensa a una collaborazione con l’Istituto per l’edilizia sociale IPES, che vanta professionalità ed esperienza nel settore dell’edilizia abitativa. Si dovrà trattare di un percorso di costruzione partecipato, come ha detto l’assessore Tommasini.

I giovani oggigiorno, come è stato ribadito, hanno difficoltà a riuscire ad intraprendere un percorso di autonomia in grado di renderli protagonisti dello sviluppo della società. Casa e lavoro costituiscono i fattori principali in questo percorso ed anche gli aspetti più critici, soprattutto nei contesti urbani. La palazzina individuata sarebbe dotata di spazi per nuove forme dell’abitare, quali il cohousing, da affittare a canone calmierato per giovani single e per giovani famiglie che consentirebbero a ragazzi e ragazze di rendersi autonomi dalla famiglia per quanto concerne l’abitazione e di avere opportunità per avviare attività in proprio. Abbinati agli spazi abitativi, infatti, si pensa ad aree di coworking che permetterebbero di condividere luoghi per il lavoro abbattendo notevolmente i costi di avvio d’impresa e di mettere, altresì, in relazione professionalità diverse creando opportunità di sviluppo di nuove forme di lavoro. I giovani che aderiranno a tale progetto saranno chiamati a dedicare parte del loro tempo a fini sociali con ricadute positive per gli abitanti del palazzo stesso e del quartiere con attività culturali aperte alla cittadinanza con fini di aggregazione sociale.

L’assessore provinciale per il gruppo linguistico ladino Florian Mussner ha posto in evidenza come il progetto pilota di cohousing e coworking da realizzare a Bolzano rispecchi gli input emersi dal primo confronto fra le tre nuove Consulte giovani: la richiesta di confrontarsi e di collaborare. Ora spetta ai giovani utilizzare questa occasione loro data e impegnarsi per dimostrare che il progetto è in grado di funzionare.

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