Codice appalti, buone nuove per le imprese

È in uscita sulla Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto Correttivo che corregge, integra e modifica molti articoli del Nuovo Codice degli appalti. «CNA Costruzioni – afferma Emilio Corea, presidente di CNA-SHV Costruzioni dell’Alto Adige e membro del gruppo di lavoro nazionale – ha svolto un esame intenso e mirato già sulle prime bozze del Decreto Correttivo, al fine di perseguire due obiettivi strategici: da una parte provare ad aumentare l’accessibilità delle micro e piccole imprese a questo mercato, dall’altra avanzare proposte emendative costruite su misura per le imprese che rappresentiamo».

Il Decreto Correttivo, secondo CNA Costruzioni, presenta diversi punti a favore delle richieste «anche se due proposte importanti non sono state accettate dal Governo e su queste insisteremo ancora con la nostra iniziativa politica». Rispetto alle novità positive del Correttivo nate dalle proposte di CNA, alcune sono particolarmente significative: sale a 2 milioni di euro la soglia di utilizzo del criterio del massimo ribasso con esclusione delle offerte anomale utilizzando il metodo anti turbativa; nel subappalto salta la discrezionalità tutta in capo alle Stazioni Appaltanti nel decidere se subappaltare o meno (lo decide l’impresa appaltante, nei limiti previsti dal Codice), mentre la terna dei subappaltatori è prevista nel sopra soglia e nei lavori a rischio di infiltrazione mafiosa; per le attestazioni SOA si considerano i lavori eseguiti negli ultimi 10 anni (prima erano 5); il rating di impresa diventa facoltativo (non più obbligatorio) e premiante in sede di offerta, il che equivale a dire che si valuta il curriculum conquistato sul campo dall’impresa; si fa un passo in avanti sui tempi di pagamento attraverso l’obbligo per le stazioni appaltanti di produrre il certificato di pagamento entro 45 giorni dalla presentazione del SAL; viene stabilita una deroga per i direttori tecnici senza titoli di studio, i quali possono operare se dimostrano di avere maturato l’esperienza sul campo.

Le due proposte di CNA Costruzioni non accettate dal Governo sono: l’obbligo di iscrizione SOA solo a partire dai lavori di 258.000 in su (oggi è 150.000); la riserva del 50% alle imprese locali negli inviti alle procedure negoziate. «Continueremo ad avanzare queste due proposte – afferma Corea – nel tentativo di convincere il decisore istituzionale della loro positività non solo e non tanto per le nostre imprese, ma anche e soprattutto per la semplificazione e la trasparenza del mercato degli appalti pubblici».

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