Cna: In Italia, la metà delle piccole imprese è pagata in ritardo

Economia. Una indagine condotta dall’Area Studi e Ricerche CNA evidenzia una prassi diffusa e consolidata in grado di creare gravi difficoltà in termini di riduzione della liquidità, sofferenze e rischi per le aziende che non riescono a gestire serenamente i loro flussi di cassa. A livello nazionale il 55,1% del totale delle imprese coinvolte nella indagine dichiara, infatti, di essere pagato in ritardo spesso, molto spesso o addirittura nella maggior parte dei casi da altre imprese. Questa percentuale scende al 44,6% nei rapporti con la Pubblica amministrazione. I ritardi negli incassi degli importi attesi sono tutt’altro che indolori per le imprese. Il 94,3% delle imprese che non vengono pagate nei tempi dovuti dichiara di subire conseguenze dai ritardi.  Il 21,9% ricorre al credito bancario per sopperire. E proprio sul tema del credito CNA ha organizzato a Roma il convegno dal titolo “Artigiani e piccole imprese alla sfida del credito”.
È emersa la necessità di rendere meno impervio l’accesso al credito da parte del tessuto economico, in particolare le micro imprese.  “A nessuna impresa deve essere negato il credito, il costo del credito deve essere sostenibile”, questa la posizione di CNA Trentino Alto Adige, che rilancia il messaggio del segretario nazionale Otello Gregorini. “Le pmi – afferma il presidente Corrarati – devono essere finalmente viste dal sistema bancario come una risorsa e non come una minaccia. Sia in Alto Adige che in Trentino pensiamo ad un modello territoriale che, attraverso una partnership tra mano pubblica, istituti bancari locali e cooperative di garanzia, possa dare sostegno alle piccole imprese che hanno dato prova in questi ultimi anni di grande resilienza”.

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