Aspiag, il centro carni di Bolzano si trasferisce a Monselice: 79 lavoratori a rischio

Grande preoccupazione da parte delle organizzazioni sindacali che in un recente incontro con la direzione aziendale hanno avuto la conferma della definitiva chiusura del Centro lavorazione carni Aspiag di Bolzano. Sono 79 i lavoratori coinvolti. Come spiegano i sindacati, il Centro lavorazione carni del capoluogo verrà a breve smantellato e trasferito all’interno del nuovo polo logistico di Monselice, in provincia di Padova, che garantirà la distribuzione su tutto il territorio nazionale. Un terzo del Centro di Bolzano verrà dismesso e trasferito entro aprile, i restanti due terzi seguiranno entro luglio. Complessivamente, riferiscono le parti sociali, sono 79 i posti di lavoro a rischio: attualmente sono assunti 74 lavoratori e cinque con contratto di somministrazione interinale.

I sindacati chiedono ad Aspiag di garantire un percorso di concreto confronto sindacale per reali future opportunità lavorative a questi lavoratori, che hanno un’elevata anzianità di servizio, attraverso la riqualificazione delle mansioni e in via prioritaria con il ricollocamento nei punti vendita Aspiag di Bolzano e dintorni. L’imminente chiusura del Centro lavorazione carni è già stata oggetto di un’interrogazione nel Consiglio provinciale. “Auspichiamo un impegno concreto da parte dell’assessore Philipp Achammer per mettere in campo tutti gli strumenti, in particolare quelli di politiche attive del lavoro, utili al raggiungimento di un accordo sindacale complessivo per una soluzione positiva per i lavoratori coinvolti”, concludono in una nota le organizzazioni sindacali.

 

 

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Il PD: “Serve massima attenzione”

Il Consigliere provinciale Sandro Repetto ha portato all’attenzione del Consiglio provinciale, mediante un’interrogazione d’attualità il problema della chiusura del centro carni Aspiag e della conseguente necessità di pianificare, con la massima urgenza, la ricollocazione delle persone che a seguito di questa chiusura perderebbero il posto di lavoro.  Già da gennaio, infatti, i sindacati avevano posto il tema della possibile delocalizzazione con grande preoccupazione e il Pd si era fatto promotore di una iniziativa per ottenere chiarezza. Nella risposta odierna all’interrogazione, l’ass. Philipp Achammer ha chiarito che la Provincia non è stata informata di chiusure o trasferimenti, ma in seguito all’interrogazione del Consigliere Repetto ha contattato l’azienda ottenendo la conferma indiretta che al momento ci sono confronti con le parti sociali, e tra tre settimane ci sarà un nuovo incontro.

Il Consigliere Repetto – insieme a tutto il Partito Democratico – mantiene stretti contatti con il sindacato e garantisce di tenere alta l’attenzione sul tema. “A maggior ragione in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, a seguito della pandemia, i lavoratori non possono essere lasciati soli.” così Repetto a margine del Consiglio Provinciale. Sicuramente l’azione politica del Pd ha fatto sì che ci fosse un interessamento da parte della giunta provinciale e così intendiamo il proficuo lavoro di minoranza costruttiva. Siamo tuttavia molto preoccupati della situazione e che i lavoratori e le lavoratrici si possano trovare di fronte a un “già deciso” che aggraverebbe il problema della disoccupazione cittadina oltre ad avere un tragico risvolto personale per decine di famiglie.

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