Cattivi pagatori e conti correnti in rosso, le nuove misure non convincono i commercialisti: «Norme da rivedere»

Sono entrate in vigore il primo gennaio le nuove e stringenti misure europee sulla gestione dei default di privati e imprese che impone uno stop ai conti correnti in rosso e possibili segnalazioni come “cattivo pagatore”. Secondo il nuovo regolamento Eba infatti, lo sconfinamento sul proprio conto non dovrà superare la cosiddetta “soglia di rilevanza”, ovvero superare contemporaneamente sia una soglia assoluta (100 o 500 euro, se si è privato nel primo caso, se si è impresa nel secondo) sia una relativa (1% dell’esposizione totale), e non dovrà protrarsi per oltre 90 giorni consecutivi.

 

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Una decisione, questa, che i commercialisti criticano apertamente: «Come categoria siamo convinti che queste siano norme assolutamente da rivedere – spiega Claudio Zago, presidente dell’Ordine dei Commercialisti e dei Esperti Contabili della Provincia Autonoma di Bolzano -. Specie in un periodo di difficoltà economica e sociale come quello che stiamo vivendo è necessario evitare di penalizzare eccessivamente il contribuente già impegnato con molte altre attività fiscali da portare a termine e, nei casi più critici, con difficoltà dovute a stipendi ridotti a causa della cassa integrazione o per la chiusura delle attività. Auspichiamo quindi che si possano ammorbidire le linee guida attuando buon senso nelle decisioni».

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