Sfera privata e lockdown duro: la Camera di Commercio contesta le nuove misure provinciali

È scontro tra la Camera di Commercio di Bolzano e la Provincia a seguito della nuova ordinanza entrata in vigore domenica sera scorsa. In particolare si fa riferimento all’articolo 25 di tale ordinanza che vieta qualsiasi tipo di visita nelle abitazioni private da persone  diverse dai conviventi, salvo per esigenze lavorative o situazioni di necessità. Tale articolo – come spiega la Camera – contrasta con l’articolo 14 della Costituzione italiana che recita: “Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.”

Il fatto che non sia possibile limitare la sfera privata dei cittadini italiani nelle loro abitazioni è dimostrato anche dal Governo italiano, il quale ha formulato l’articolo 1 paragrafo 9 n) del DPCM del 03/11/2020 come di seguito: “Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”. Insomma, il Governo si limita a raccomandare di evitare visite presso abitazioni private, l’articolo 25 dell’ordinanza provinciale si spinge oltre e addirittura le vieta, senza avere la competenza per farlo.

“L’articolo 25 dell’ordinanza del Presidente della Provincia dell’8 novembre 2020 è in contrasto con l’articolo 14 della Costituzione italiana. La salute è la nostra priorità assoluta, ma giù le mani dalle nostre abitazioni, perché la sfera privata all’interno della propria casa è inviolabile ed è tutelata dalla Costituzione”, dichiara il Presidente della Camera di commercio di Bolzano Michl Ebner.

 

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Contagi in calo fanno ben sperare

La Camera di Commercio è critica anche vero la prossima ordinanza che entrerà in vigore a partire da sabato 14 novembre. Dando uno sguardo alla tendenza degli ultimi 5 giorni infatti, si nota come in Alto Adige il numero di nuovi contagiati da Coronavirus è iniziato a diminuire. Per questo la Camera di commercio di Bolzano propone di non approvare misure più severe ma di partire dall’effetto di quelle esistenti. Dai 774 casi di sabato 7 novembre, ieri, 11 novembre, si è arrivati a 386. A prova che le rigide misure per il contenimento della pandemia da Coronavirus stanno funzionando.

“Sarebbe opportuno attendere e non approvare momentaneamente nuove misure ancora più severe, bensì concentrarsi sull’effetto di quelle già esistenti prima di introdurre un secondo lockdown”, afferma il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner. È evidente che i decisori politici si trovano ad affrontare al momento un difficile esercizio di equilibrio, con le preoccupazioni sulla salute da un lato e quelle economiche dall’altro. A causa delle misure per il contenimento del Coronavirus più severe introdotte dalla Provincia nelle ultime settimane, un gran numero di aziende altoatesine ha già dovuto chiudere e il flusso delle relative ordinanze ha creato una forte insicurezza ai cittadini e alle imprese.

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