Caldaro, piante acquatiche sotto controllo nel lago

La pianta acquatica naias, conosciuta con il nome tedesco Nixkraut, che nel 2015 e in passato si era diffusa in modo esteso nel lago di Caldaro, quest’anno è connotata da uno sviluppo normale. Lo certificano i controlli settimanali eseguiti dai collaboratori del Laboratorio biologico dell’Agenzia provinciale per l’ambiente. Il controllo dello sviluppo della naias rientra nel pacchetto di misure contenute nel piano strategico elaborato dall’APPA in collaborazione con il Comune di Caldaro per garantire uno sviluppo sostenibile del lago, al fine di contrastare gli effetti del cambiamento climatico e favorire l’equilibrio ecologico. Completato nella primavera 2017 il piano sarà ora implementato nel corso dei prossimi mesi e anni.

«La biodiversità svolge un ruolo rilevante per il ciclo vitale di un lago – spiega Alberta Stenico, direttrice del Laboratorio biologico dell’Agenzia per l’ambiente, indicando come – le piante nella fase di crescita captino sostanze nutritive rendendole indisponibili allo sviluppo di alghe e quindi allo sviluppo di torbidità delle acque. Lo sfalcio delle piante acquatiche consente poi di asportare dal lago in modo duraturo i nutrienti». Una delle misure contenute nel piano è il monitoraggio della pianta acquatica naias, importante per contenere la sua espansione e presenza ed evitare l’eccessiva proliferazione verificatasi nel 2015. «L’obiettivo – aggiunge la Stenico – non è, però, l’estirpazione della naias, dal momento che questa pianta acquatica rientra nella naturale biodiversità del lago».

Facendo riferimento ad articoli apparsi sui media locali in merito ad una forte presenza della naias, Stenico fa presente che si tratta di un parziale travisamento. «Le immagini riportate – spiega – mostrano, infatti, altri tipi di piante, ovvero del miriofillo (Myriophyllum) e della ninfea gialla (Nuphar lutea), anch’esse presenti nel lago di Caldaro e che quest’anno hanno avuto una lieve maggiore proliferazione. Praticando le varie attività, i velisti e i pescatori, ma anche il vento e il meteo, contribuiscono a rompere le piante che poi vengono depositate dalle correnti in certi punti del lago. Quest’anno, lo sfalcio delle piante acquatiche sarà eseguito in un momento successivo, in quanto l’asporto tardivo consente ad altre varietà vegetali di riprendersi e riacquisire spazio».

 

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