Buskers, 20-21 maggio torna il festival a Bolzano: invaderà scale e balconi

Torna il festival dei Buskers a Bolzano, per la quarta edizione, e cresce: in altezza. «Busk: vertical edition» porterà infatti musica e spettacolo su scale e balconi del centro storico del capoluogo altoatesino. Per una volta lo sguardo andrà all’insù non per “riveder le stelle”, ma per capire da dove proviene la musica. L’appuntamento è per venerdì 20 maggio (15-19) e sabato 21 (10-13, 16-19). Con degna conclusione le due sere, con due concerti in piazza del Grano, inizio ore 19.  Il primo dei buskers del festival – aNNika,
Camin | Dodicianni, Elena Shirin, Little John, Markus Doggi Dorfmann, Til Tanga –  il secondo di 3 band di UploadSounds: Four, Third Stone, The Informal Thief.

Da sei anni l’impresa creativa franzLAB, organizzatrice del festival, si muove nel panorama della cultura contemporanea in Alto Adige, Trentino e Tirolo sviluppando progetti ed eventi che attivano nuovi linguaggi e nuove prospettive per il territorio. franz osserva con attenzione questa regione, valorizzandone gli aspetti più contemporanei, innovativi, inclusivi, multilingui, creativi e visionari, e pone al centro di ogni sua azione l’unica modalità che conosce: il cambiamento. Busk, arrivato alla sua quarta edizione, è ormai un punto di riferimento per la scena musicale e cantautorale in regione. Al festival partecipano musicisti provenienti da tutto il mondo che in questa occasione mostrano il loro talento, scambiano idee e fanno rete. Questo festival unico – per la città di Bolzano, l’Alto Adige e i suoi abitanti – non è solo sinonimo di qualità musicale, ma anche stimolo per l’economia, il turismo, il commercio e la ristorazione.

I profili dei sei Buskers del festival

Ed ecco i sei artisti di quest’edizione del Festival.

aNNika (Vienna): “Suonare per strada mi piace perché non si sa mai cosa succederà dopo. Le persone possono portare – in modo assolutamente imprevisto – un sorriso e forse anche un piccolo momento di felicità. Perché voglio condividere la mia musica. E perché la gente è così meravigliosa, eccitante, interessante e varia!“

Camin | Dodicianni (Trento e Venezia): Francesco: “Essere un musicista significa essere povero. Andrea: Essere un musicista significa essere sempre felice”.

Elena Shirin (Vienna): “Un musicista è uno ‘strumento di traduzione’. Traduci continuamente ogni vibrazione, ogni emozione, ogni parola e ogni momento che ti dà un’ispirazione. E poi lo racconti nella tua lingua“.
Little John (Trento): “Essere un musicista significa trascrivere in note e testi ciò che ci dice il cuore o – più semplicemente – ciò che quotidianamente vediamo intorno a noi. Il processo di composizione però non si deve limitare a un uso personale. Crediamo sia necessario condividere le proprie composizioni“.

Markus Doggi Dorfmann (Bressanone): “Essere musicista? Croce e delizia“.

Til Tanga (Falzes): “Per me essere musicista significa esprimersi attraverso la musica, raccontare storie e giocare con le melodie. La musica è qualcosa di magico e sapere di aver toccato in qualche modo anche una sola persona, è il più grande complimento che un musicista possa ricevere“.

 

 

 

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