Bolzano Film Festival, vincono Herbert e Lampedusa d'inverno

La trentesima edizione del Bolzano Film Festival Bozen si è conclusa ieri, domenica 17 aprile 2016, con i premi assegnati dalla giuria. A vincere sono Herbert di Thomas Stuber, miglior lungometraggio insignito del Premio Provincia autonoma di Bolzano, e Lampedusa d’inverno di Jakob Brossmann, che si è aggiudicato il Premio Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano al miglior documentario.

La giuria internazionale composta da Alessandro Anderloni, René Frotscher e Betty Schiel ha deciso di premiare Herbert, film tedesco del 2015, la storia di un ex pugile nella DDR, la Germania Est comunista, ora riconvertito in buttafuori e allenatore. «Senza compromessi, radicale e denso, il film è sostenuto dalla straordinaria interpretazione del protagonista Peter Kurth – si legge nella motivazione della giuria – Raccontando la fisicità maschile e mettendoci di fronte a una crisi esistenziale, Herbert mostra ciò che è veramente essenziale nella vita. La fotografia ci porta dentro alla storia, sempre vicini al protagonista, con inesorabile intensità». La giuria ha assegnato una menzione speciale al film Die Schwalbe di Mano Khalil, la storia di una giovane svizzera che viaggia in Kurdistan alla ricerca delle sue radici.

Il miglior documentario del Bolzano Film Festival 2016 è Lampedusa im WinterLampedusa in inverno nel titolo italiano, coproduzione austriaca, svizzera e italiana, che ha vinto il Premio Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano al miglior documentario. La giuria internazionale composta da Tizza Covi, Petra Felber e Elena Fischli Hinshaw ha poi attrivuito una menzione speciale a Als die Sonne vom Himmel fiel di Aya Domenig «per aver congiunto in modo convincente il personale col collettivo, il poetico col politico, la forma cinematografica con lo spazio socio-culturale».

«Lampedusa d’inverno ci offre uno sguardo pieno di rispetto su un microcosmo alla periferia d’Europa – leggiamo nella motivazione della giuria – Incontriamo uomini e donne che affrontano quotidianamente delle sfide esistenziali. Jakob Brossmann riesce a darci un ritratto complesso e commovente dell’isola e della sua popolazione».

Bolzano Film Festival, il pubblico premia Un tango màs

Il premio del pubblico Città di Bolzano, stabilito con i voti del pubblico in sala durante il festival – che si è svolto da merc0ledì 13 a domenica 17 aprile – ha scelto invece di premiare il film Un tango màs di German Kral, coproduzione tedesca e argentina, un documentario che racconta la vita di due ballerini di tango leggendari, María Nieves e Juan Carlos Copes.

La giuria studentesca internazionale, con ragazzi del Trentino Alto Adige e de Tirolo, ha poi assegnato il Premio giuria studenti Euregio al film Die Schwalbe di Mano Khalil. Della giuria facevano parte gli studenti David Frötscher, David Lamprecht, Carlo Brugnara, Davide Polacco, Jasmine Wang, Theresa Egger, Janick Entremont e Beatrice Fahrngruber, seguiti dai tutor esperti Arnold Schnötzinger e Werther Ceccon.

Gli studenti Euregio premiano il dialogo fra culture

Ecco le loro motivazioni: «Noi, la giuria giovani dell’Euregio, abbiamo deciso di promuovere il film che ci ha convinto maggiormente soprattutto grazie alla profondità dei temi affrontati e agli interessanti sviluppi nella personalità dei protagonisti. La coerenza , la vitalità, la ricchezza espressiva delle immagini e la convincente prova da parte degli attori ci permettono di accostarci autenticamente a due mentalità in contrapposizione fra loro».

«L’identificazione progressiva con i due protagonisti – proseguono gli studenti – ci permette di avvicinarci alla ricerca, sempre presente, della propria identità e ad una cultura profondamente diversa. Anche lo spettatore viene invitato ad una ricerca del proprio io. Per tutti questi motivi la giuria giovani dell’Euregio ha deciso di premiare il film Die Schwalbe di Mano Khalil».

Ora questa pellicola rientrerà nel futuro programma scolastico Kino & Schule e sarà presentato in varie scuole di Bolzano, Innsbruck e Trento in presenza del regista. A scuola saranno gli stessi ragazzi a moderare il dibattito che seguirà la proiezione.

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