BNI supera i 250 membri e i 4 milioni di fatturato

Cresce in maniera esponenziale BNI Trentino Alto Adige, che ha superato la soglia del 250 membri iscritti in Trentino Alto Adige ed un fatturato generato fra i membri complessivo di oltre 4 milioni di euro. Cos’é BNI? “Nell’economia odierna in cambiamento, i collegamenti e la rete di relazioni sono tutto. In BNI aiutiamo i nostri membri ad ampliare il loro giro di affari attraverso un programma di referenze strutturato, positivo e professionale che consente loro di sviluppare relazioni significative a lungo termine.” Ad esempio, da noi a Merano ci troviamo sempre giovedì mattina in una sala meeting di un business hotel: alle 07:00 si iniziano gli incontri si business che si svolgono secondo un’agenda strutturata. Bisogna arrivare sempre puntuali in modo da non perdere alcuna opportunità di networking. Viene accolta soltanto una persona per ciascuna specializzazione professionale eliminando la possibilità di competizione fra gli imprenditori. Quando un imprenditore si unisce ad un capitolo (nome con cui si fa riferimento alle sedi locali dei gruppi Bni), è il solo rappresentante del suo settore e può sviluppare relazioni con altri nel capitolo come loro referente per i suoi servizi.

Perché è obbligatorio essere “al lavoro” giá alle 07? L’orario è perfetto, tutti si possono organizzare l’agenda, e la frequenza settimanale è fondamentale affinché i membri coltivino le relazioni al meglio all’interno del loro capitolo. Ai membri sono concesse tre assenze in un semestre e possono inviare un sostituto al posto loro per evitare un’assenza. Al di fuori degli incontri settimanali di 90 minuti, i membri sono invitati a costruire relazioni con altri membri in incontri a quattr’occhi, opportunità per conoscere un altro membro e ottenere una visione più approfondita delle reciproche attività.

Si può parlare di sharing economy? “Si, perché sono quattro le condizioni fondamentali affinché vi sia sharing economy: la presenza di una piattaforma; la presenza di persone (community di imprenditori); il beneficio che le persone hanno e la tecnologia. Il modello della sharing economy si fonda, quindi, non sull’erogazione di servizi dall’alto, ma sulla possibilità – attraverso piattaforma e tecnologia – per la community di condividere orizzontalmente beni e servizi. Nella sharing economy il valore si crea nella circolazione da un soggetto (individuale o collettivo) a un altro: ecco perché l’accento va posto sull’accesso piuttosto che sulla proprietà, sulla fiducia, la collaborazione in rete e la partecipazione responsabile orizzontali piuttosto che su una disintermediazione “dall’alto” operata da piattaforme verticali ad esempio come Uber. Quando parliamo di sharing economy parliamo allora di una serie di ecosistemi, di relazioni e di pratiche a forte vocazione imprenditoriale e sociale in grado, attraverso piattaforme aperte, di mettere in condivisione fra privati o organizzazioni determinati assets. In Bni operano attualmente 8 squadre di imprenditori in Trentino Alto Adige, e ciascuno si può collegare agli altri attraverso una app e scambiarsi affari e referenze, in un rapporto professionale basato sulla fiducia e sul passaparola.

Il referral marketing o marketing basato sul passaparola è una delle strategie di marketing maggiormente vantaggiose dal punto di vista economico, poiché si serve del passaparola per raggiungere nuovi potenziali clienti. Da una recente ricerca é emerso che il 98% delle aziende ha ricevuto contatti o affari attraverso il passaparola, ma che solo il 3% delle aziende ha una strategia pubblicitaria concreta basata sul passaparola. C’è, chi definisce il referral marketing con un paradosso: “il segreto più conosciuto al mondo”. Infatti, idealmente tutti conoscono l’importanza del Referral Marketing per tutti i gestori di una qualsiasi attività; tuttavia, quelle stesse persone sono ben lontane dall’essere consapevoli e strategici nell’utilizzo di questo strumento tanto semplice, quanto sfuggente. Perché il passaparola è così efficace? Perché fa leva sul potere delle esperienze autentiche dei clienti. Fanno parte del capitolo di Merano ad esempio una agenzia immobiliare ed una esperta di home staging, che ottengono risultati straordinari lavorando in coppia ed eseguono le stesse operazioni, arrivando ad un livello di specializzazione ed eccellenza che da sole non avrebbero raggiunto.

Instaurare relazioni rilevanti è quindi l’ossessione di Bni, ed ha conquistato anche l’Italia. Bni, infatti, sbarca in Italia nel 2003 grazie a Paolo Mariola, che rimane folgorato dalla filosofia Bni e del suo fondatore Ivan Misner e decide di aprire il primo Capitolo a Lainate (Milano). Oggi, Bni Italia compie 15 anni, registrando, solo nell’ultimo anno, un volume d’affari generato pari a 270 milioni di Euro, grazie a 300.000 referenze scambiate tra oltre 9.000 membri operanti in 290 gruppi operativi nei Capitoli.

Quali sono i progetti per il futuro? “Bni coinvolge professionisti e imprenditori che si aiutano reciprocamente ad aumentare il proprio giro d’affari grazie al “Givers Gain” (chi dà riceve), innescando un circolo virtuoso del dare.  L’obiettivo di Bni è sempre piú far diventare ognuno dei suoi membri un Cno – Chief Networking Officer, lavorando sul concetto di rete, uscendo dalla propria zona di confort, e sulla collaborazione anche tra competitor, in un’ottica di “Co-opetition” (Collaboration + Competition). L’obiettivo, è sviluppare sempre piú la cultura del referral marketing, non solo alla mattina ma strutturando collaborazioni a pranzo (referral dinner o lunch meeting ), nella pausa caffè e nelle cene di business, attraverso speed date strutturati.

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