Bilancio regionale, pareggio a quota 304 miliardi di euro

Pareggio a quota 304 miliardi di euro. Ecco la dimensione finanziaria del bilancio della regione Trentino – Alto Adige. Il buon livello di cooperazione tra Bolzano e Trento  può spingere verso l’elaborazione di una proposta comune di aggiornamento dello Statuto di Autonomia, ma alla luce dell’esito del referendum ciò sarà possibile solo se ci saranno di nuovo le condizioni politiche e giuridiche di garanzia per arrivare a un incremento dell’autonomia. Questo uno dei messaggi politici contenuti nella relazione al bilancio 2017 letta stamani davanti al consiglio regionale  dal presidente della Regione, Arno Kompatscher.

In avvio Kompatscher ha fatto un breve cenno all’esito del referendum, dicendo, in sintesi, che con la vittoria del “no” il sistema attuale di tutele dell’Autonomia resta immutato. Il presidente, quindi, ha fatto una breve analisi dei rapporti tra Alto Adige e Trentino, definiti “molto buoni”.  “Ma se ci chiediamo – ha detto Kompatscher – perché  oggi riusciamo più spesso a ragionare con un “noi” piuttosto che con un “loro”, la risposta, credo, la troviamo anche nella definitiva maturazione di un processo ventennale che conosciamo con il nome di Euregio. L’Euregio, cioè, ha dato metodo e naturalezza al dialogo tra Bolzano e Trento”.  Quanto all’aggiornamento dello Statuto  “una modifica sarà possibile solo se ci saranno le condizioni politiche e giuridiche di garanzia per arrivare ad un incremento della nostra autonomia, ed in ogni caso,  il tutto avverrà anche in accordo con l’Austria, dove è stato appena eletto un presidente della Repubblica europeista nonché grande sostenitore della nostra Autonomia”, ha specificato il presidente.

Nella parte più tecnica della propria relazione Kompatscher ha ricordato che “il bilancio 2017 pareggia a quota 304.174.944, mentre nel 2018 e 2019 si arriverà rispettivamente a quota 283,7 milioni e 281,5 milioni e che  la Regione, in attuazione di quanto concordato tra le due Province in materia di concorso al risanamento della spesa si farà carico di 26 milioni nel 2017, di altrettanti nel 2018 e di 16 milioni nel 2019. “Ma le misure improntate al rigore e alla riduzione della spesa – ha assicurato il presidente –  non ci impediscono di mantenere standard molto elevati per il nostro welfare che ha sempre come obiettivo quello di rafforzare la coesione sociale”.  Si va ridefinendo e rendendo più chiaro il ruolo della Regione che in futuro si occuperà solo di previdenza, lasciando alle Province il compito di occuparsi di assistenza. “Quanto alle misure in materia previdenziale – ha sottolineato il presidente –  va segnalato che oltre a mantenere gli interventi del passato, dal 2017 aumenta il sostegno di quanti provvedono volontariamente al versamento dei contributi previdenziali e che svolgono l’importante ruolo di cura all’interno del proprio nucleo familiare o che si trovano in difficoltà a causa della perdita di lavoro. Previsto anche un incremento  dei  contributi  a quanti si astengono dal lavoro per accudire i figli”.

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