Benvenuti a Svplandia: 102 sindaci eletti, 53 senza candidati alternativi

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Elezioni Alto Adige 2025. “Possiamo dire con sicurezza che siamo i vincitori di queste elezioni”. Smentire quest’affermazione di Dieter Steger, Obmann della Südtiroler Volkspartei, è molto complicato se non impossibile. Grazie alla vittoria ottenuta in 97 dei 111 comuni in cui si è votato il 4 maggio, salgoni, infatti, a 102 (su 116) i sindaci espressi dalla Svp.
Per comprendere meglio il quadro complessivo, però, vale decisamente la pena approfondire l’analisi dei dati.
Per esempio, ci si potrebbe accorgere che in 35 dei 111 comuni in cui si è votato, si è presentato alla carica di sindaco un solo e unico candidato Svp. Tutti e 35 hanno, ovviamente, ottenuto il 100% dei voti validi. In altri 18 comuni, invece, si sono presentati candidati sindaci alternativi, ma solo e unicamente dell’Svp.
Salgono quindi a 53 i sindaci Svp eletti in comuni in cui non esistevano alternative.

Il “caso” Tubre

Decisamente interessante il caso di Tubre (Taufers), comune dell’Alta Val Venosta al confine con la Svizzera, in cui i candidati sindaci erano addirittura 15, tutti Svp. La decisione è stata presa per evitare la candidatura unica della sindaca uscente che ha proposto di candidare a sindaco anche tutti i candidati (tutti Svp) al Consiglio Comunale. (Gli appassionati possono verificare qui i risultati) In sintesi, quindici candidati per dodici posti disponibili in Consiglio Comunale. Che questo spieghi l’altissima percentuale di astensione di Tubre, dove si è recato ai seggi solo il 44,4% della popolazione?
Non per la sindaca uscente ed entrante, Roselinde Gunsch: “Poiché esisteva una sola lista e non c’era nessun altro candidato sindaco oltre a me, abbiamo deciso, come previsto dalla legge, che tutti i candidati potessero essere eletti come sindaco. Per spiegare la bassa affluenza alle urne, bisogna analizzare le liste elettorali: su una popolazione di 970 abitanti, abbiamo 1.131 elettori, di cui 726 residenti locali e 405 iscritti nelle liste degli elettori stranieri”.
A quanto pare, anche in una cittadina in cui gli elettori sono più degli abitanti, la possibilità che uno “straniero” o un residente all’estero, si appassioni a elezioni che prevedono un unico candidato sindaco e un unico partito in lista, è decisamente bassa.  Ma non mancheremo di approfondire.

Dati e considerazioni che non sembrano minimamente intaccare l’euforia della vittoria ottenuta dall’Svp lo scorso 4 maggio. Anzi. Stol, portale online del Dolomiten, ci ha tenuto a precisare che in tre comuni in cui l’Svp non ha ottenuto il sindaco, le liste civiche vincitrici “avranno difficoltà a trovare la maggioranza da qualche parte”.
La testata online  si riferisce a Ortisei, Andriano e Nova Levante, dove l’Svp non ha conquistato il sindaco, ma ha la maggioranza in consiglio Comunale. Quindi, anche lì…
A questo proposito, non si può non rilevare come nessun partito del Consiglio Provinciale (Verdi, Team K, Süd-Tiroler Freiheit, Die Freiheitlichen e i partiti “italiani”) sia riuscito a ottenere un sindaco, Ulteriore dimostrazione dello strapotere territoriale del partito della Stella Alpina.
La dirigenza Svp sostiene che i 102 sindaci eletti siano il riconoscimento della buona amministrazione del loro partito, ma solo le liste civiche comunali, e non i partiti provinciali, hanno potuto cimentarsi nell’impresa. Il fatto che la Giunta provinciale sia nelle mani dell’Svp da oltre settant’anni può aver svolto un ruolo? 

I ballottaggi  

In conclusione, non si possono dimenticare i due ballottaggi che si terranno il 18 maggio nelle due principali città altoatesine: Bolzano e Merano.
Va precisato che in Alto Adige la vittoria del candidato sindaco non prevede un premio di maggioranza, per cui, se vince un candidato che non può contare sulla maggioranza dei consiglieri eletti al primo turno, si torna a votare. E’ già successo sia a Bolzano che a Merano.
Chiarito questo aspetto, mentre a Bolzano è in testa un candidato (ovviamente civico) di Centro destra con nove punti percentuali sul candidato (Pd) di centro sinistra, gli elettori meranesi dovranno affrontare l’appassionante sfida tra Dario Dal Medico, sindaco uscente (civico) e la sua vice Katharina Zeller (Svp). Esiste, quindi, la forte possibilità che chiunque vinca si ritrovi ad allearsi con chi ha sconfitto al ballottaggio. Come non partecipare a una simile tenzone?

Nel commentare il risultato delle elezioni del 4 maggio, Arno Kompatscher, presidente della Provincia, si è rammaricato che “l’affluenza alle urne continui a diminuire. Con il 59,9%, l’affluenza è ai minimi storici”. Un dato davvero inspiegabile.

Massimiliano Boschi

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