Autotrasporto, 108 euro di aumento mensile

Oltre cento euro di aumento con il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro dell’autotrasporto, entrato in vigore il 1° febbraio. Il contratto è stato presentato in due incontri informativi organizzati il 3 marzo 2018 a Trento e  a Bolzano da CNA Fita e Craav (Consorzio Regionale Autotrasportatori Artigiani Veneti). I temi sono stati i llustrati da Piero Cavallaro (Cna Fita Trentino Alto Adige), Walter Basso (Cna Fita Padova), Erica Dario (Cna Padova settore consulenza del lavoro), Mattia Baschirotto (responsabile del Craav) e Ivan Bassi dell’azienda Fiorese (partner del Craav).

«Per quanto riguarda la parte economica del contratto di lavoro – hanno spiegato Basso e Dario – che riguarda sia il personale viaggiate sia quello impiegatizio, si evidenzia un aumento di 108 euro mensili, così spalmati: 25 euro da febbraio 2018, 25 euro da ottobre 2018, 25 euro da maggio 2019 e 33 euro da ottobre 2019. Inoltre è stata prevista l’una tantum per la vacatio contrattuale di 300 euro, di cui 200 da versare a marzo 2018 e 100 a ottobre 2018, ma per gli autotrasportatori associati CNA sarà possibile dividere la somma in tre tranche».

Per la parte normativa sono diverse le novità introdotte dal contratto: la nuova classificazione del personale viaggiante, il trattamento dei neoassunti con agevolazioni, gli orari del personale viaggiante, il nuovo regime di premialità, misure contro l’assenteismo, lavoro a chiamata, responsabilità dell’autista e ritiro della patente, provvedimenti disciplinari e risarcimento danni. Previsto anche il sabato lavorativo tramite la «settimana mobile».

Gli aumenti contrattuali portano il costo del lavoro in questo settore oltre i 24 euro l’ora, tra i più alti in Europa. «Mentre noi effettuiamo la normale contrattazione sindacale a tutela di imprenditori e lavoratori, subiamo la concorrenza sleale di aziende straniere. Per questo motivo – ha aggiunto Walter Basso – come CNA Fita abbiamo appena avviato la campagna mediatica #stopdumping. Non possiamo competere con le aziende dell’Est Europeo che hanno un costo orario del lavoro che oscilla tra 8 e 12 euro l’ora. L’Ue deve intervenire con una regolamentazione chiara per impedire la liberalizzazione del cabotaggio stradale, l’uso illegale e distorto del distacco transnazionale, la disapplicazione delle norme sui tempi di guida e di riposo ai trasporti non commerciali, senza limiti di massa, deve favorire maggiori controlli per la verifica della regolarità delle operazioni di trasporto internazionale e di cabotaggio».

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