Blocco al Brennero, autotrasportatori preoccupati: «Va contro le regole UE, intervenga la politica»

CNA Fita Autotrasporto del Trentino Alto Adige esprime forte preoccupazione per il blocco che le Autorità austriache hanno imposto agli accessi nel territorio austriaco a tutti i veicoli i cui conducenti siano sprovvisti di certificato attestante la negatività al Covid-19 tramite tampone. “Il certificato dev’essere tradotto in inglese, francese o tedesco. In assenza di tale certificato, i veicoli diretti in Austria dovranno proseguire verso il valico di Tarvisio, attraverso la A4 e la A23”, sottolinea Piero Cavallaro, referente CNA Fita regionale.

Piero Cavallaro

Piero Cavallaro

“Queste misure unilaterali adottate dall’Austria – aggiunge Cavallaro – vanno in totale contrasto con i principi delle Green Lanes, le indicazioni pratiche per garantire il flusso regolare delle merci attraverso l’UE mediante corsie preferenziali, e con le raccomandazioni adottate dal Consiglio dell’UE. Sono proprio gli autotrasportatori a fare le spese di questa assenza di coordinamento, trovandosi a dover affrontare file chilometriche con temperature molto rigide, anche se ieri la situazione è leggermente migliorata grazie all’intervento della Provincia di Bolzano con l’Azienda sanitaria e la Protezione civile. Questi aspetti sono stati ampiamente sottolineati da UETR, l’Associazione europea di cui CNA FITA fa parte, inviato ai parlamentari europei e alla Commissione europea. Nella mattinata di oggi, la questione è stata sollevata nel Comitato Centrale dell’Albo Autotrasportatori, chiedendo di intervenire con il Ministero dei Trasporti per introdurre eventuali deroghe al Reg. UE 561/2006. Inoltre, è stato anche chiesto di valutare la possibilità di ristorare, come Albo, i costi dei tamponi alle imprese”. “Temiamo – aggiunge Cavallaro – che la situazione possa protrarsi in un lasso di tempo considerevole”.

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