Autonoleggiatori, situazione a rischio. Kompatscher: «Evitare il monopolio»

Mercoledì, 13 dicembre, il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, e l’assessore Florian Mussner hanno incontrato il Consorzio autonoleggiatori Alto Adige (Caa) — in maniera particolare i membri provenienti da Bolzano, Bassa Atesina e Val Venosta — e da parte della delegazione è giunto un vero e proprio grido d’allarme. La preoccupazione degli operatori del settore è dovuta al fatto che le aziende, quasi tutte a gestione familiare, hanno ricevuto nei giorni scorsi dalla Sad (azienda privata al 100%, ndr) la revoca dei propri incarichi. Dal 2014, infatti, gli autonoleggiatori hanno operato come sub-concessionari di Sad coprendo annualmente per il servizio di trasporto pubblico circa 3,3 milioni di km. La delegazione del Caa ha spiegato a Kompatscher e Mussner di aver «sempre svolto il servizio con piena soddisfazione da parte degli utenti» ma che dall’oggi al domani è stato loro comunicato che «solo pochi imprenditori scelti da Sad potranno continuare a operare». Tra i dubbi avanzati dagli autonoleggiatori, oltre ai timori legati alla sopravvivenza stessa delle imprese, anche il fatto che le poche aziende rimaste dovranno far affidamento su autisti che non conoscono il territorio in maniera approfondita.

«Non abbiamo la possibilità di influire sugli incarichi assegnati da Sad»

Il presidente della Provincia ha spiegato agli autonoleggiatori di aver dato incarico, in accordo con Caa, associazione provinciale artigiani Apa e Garfidi di valutare la possibilità di prevedere forme di sostegno economico tramite una cooperativa di garanzia, e ha poi ribadito che «le aziende famigliari rappresentano uno dei pilastri fondamentali del tessuto economico e sociale altoatesino». Kompatscher ha aggiunto che «la politica fiscale e degli incentivi è orientata proprio ad un loro continuo e costante sostegno, e ci lascia perplessi il fatto che altre organizzazioni economiche non riconoscano il valore delle aziende famigliari e non operino per perseguire gli stessi obiettivi della Giunta provinciale». Già la scorsa settimana, durante un incontro avuto con il presidente del Consorzio autonoleggiatori Alto Adige, Martin Plattner, Arno Kompatscher aveva ribadito che Sad non è un’azienda provinciale, che l’amministrazione provinciale non vi partecipa nemmeno in maniera indiretta, e che si tratta di un’impresa privata in possesso di una concessione di servizio pubblico valida sino alla fine del 2018. «La Provincia – ha sottolineato il Landeshauptmann – non ha dunque alcuna possibilità di influire sugli incarichi assegnati da Sad, ma ha naturalmente il compito di controllare che il tutto si svolga nel rispetto delle norme di legge e, in caso di violazioni, ha l’obbligo di intervenire con misure adeguate».

«Evitare una situazione di monopolio»

Kompatscher ha proseguito spiegando di «seguire con preoccupazione gli sviluppi degli ultimi mesi, compresi i numerosi scioperi di dipendenti Sad» e ha sottolineato che «la Provincia sfrutterà le imminenti nuove concessioni per correggere alcune storture emerse negli ultimi mesi e riguardanti i lavoratori e alcuni accordi aziendali. Con le nuove concessioni l’interesse pubblico, e non quello di una singola azienda privata, dovrà essere essere messo al primo posto, e dovrà riguardare non soltanto il servizio rivolto ai passeggeri, ma anche le condizioni di lavoro dei dipendenti. Il nostro obiettivo è quello di evitare che il trasporto pubblico locale viva in una situazione di monopolio».

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