Artigiani, boom di aziende straniere. Cna: «Abbiamo perso la voglia di fare impresa?»

Sono 58.348 le imprese registrate alla Camera di commercio di Bolzano. Quelle artigiane sono 13.498, pari al 23 percento del totale. La maggiore concentrazione avviene nei settori dei servizi (5.138 aziende) e delle costruzioni (5.048), mentre quelle che operano nel settore produttivo sono 3.038. Tra i mestieri artigiani più diffusi troviamo i muratori (1.057 imprese), i parrucchieri (731), gli elettrotecnici (634), i falegnami (576) e i pittori (537). Sono solo alcuni dei numeri che appaiono nel Rapporto mensile dell’Ire, l’istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Che offre una fotografia precisa del tessuto imprenditoriale: «Da questo mese la pubblicazione è stata ampliata con nuovi contenuti – sottolinea il presidente della Camera di commercio Michl Ebner – in modo da fornire a imprenditori, decisori politici e tutti gli interessati un quadro sempre più completo e aggiornato dell’economia altoatesina».

Aumentano le imprese gestite da stranieri

Le imprese controllate da persone nate all’estero sono 4.013, corrispondenti al sette percento del totale. Negli ultimi dodici mesi il loro numero è aumentato del quattro per cento (sette se ci focalizziamo sulle imprese artigiane). Le nazioni più rappresentate sono la Germania (1.076 imprese) e l’Austria (601 imprese), seguite da Albania, Marocco e Cina. «Su questo dato occorre una riflessione – dice Claudio Corrarati, presidente regionale della Cna-Shv –. In pratica, le imprese aperte da stranieri hanno un tasso di crescita quadruplo rispetto alla crescita complessiva. Perché gli autoctoni hanno difficoltà a fare impresa? Forse conoscono le complicazioni di questo percorso e desistono prima di cominciare? I titolari stranieri creano aziende potenzialmente durature oppure sono tentativi mordi e fuggi, ovvero fanno l’affare e poi mollano tutto? In un’economia provinciale che mostra un lieve tasso di crescita, l’aumento delle imprese a conduzione straniera è un fattore da approfondire».

Le imprese femminili sono 10.276, in leggero aumento rispetto allo scorso anno. La maggiore concentrazione di imprese femminili si riscontra nel settore turistico, dove oltre un’impresa su tre fa capo a donne. Le imprese giovanili, ossia controllate da persone di età inferiore ai 35 anni, sono 4.198, pari al sette percento del totale. Ben il 24 percento di esse sono agricole, mentre solo il sei percento opera nella manifattura.

 

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