Artigianato, più occupati e apprendisti nel 2017. La chiave sta nella formazione

Il numero delle aziende, l’occupazione ed il totale degli apprendisti sono cresciuti nel corso del 2017. Le attese dei diversi settori sono ottime per il 2018. Eppure esistono ancora alcuni ambiti nei quali gli artigiani continuano a riscontrare problematiche significative.

Ecco i numeri: 13.526 aziende, 44.091 occupati e 3.524 apprendisti. Questi dati hanno qualcosa in comune: sono cresciuti rispetto allo scorso anno. Soprattutto nel campo dell’edilizia e delle installazioni, la crescita complessiva ha portato ad un aumento nel numero degli incarichi. «La buona congiuntura ha sortito aspetti positivi soprattutto tra i costruttori ed i muratori, tra i pittori ed i verniciatori e tra gli elettrotecnici – ha spiegato quest’oggi il presidente di lvh.apa Gert Lanz nel corso della conferenza stampa di fine anno -. In tutti questi settori si è registrato una crescita a livello aziendale e di occupazione». Non mancano in ogni caso alcuni aspetti nel quale le preoccupazioni rimangono immutate. «Gli autonoleggiatori hanno dovuto fare i conti con un calo evidente rispetto allo scorso anno, con la perdita di 35 aziende. A ciò si è aggiunta la problematica dell’eliminazione delle linee SAD, che ha portato le imprese al limite dell’esistenza. Anche tra i macellai ed i panettieri la situazione è peggiorata. Un dato preoccupante soprattutto considerando come a soffrire di questa realtà dei fatti siano in particolare le località periferiche, basate sul mantenimento dei circuiti economici locali».

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Tra i fattori chiave è emerso anche quello della mancanza di forza lavoro qualificata, come spiegata dallo stesso Lanz: «L’artigianato forma più della metà degli apprendisti altoatesini -. Le ditte formatrici investono molto know-how, tempo e passione nei giovani, con l’obiettivo di farli diventare degli esperti nel proprio settore. In questo modo si trasmette esperienza ed i giovani ricevono una formazione adeguata per il futuro. Anche per questo motivo l’immagine negativa legata all’apprendistato non è condivisibile e comprensibile. Se si pensa alle prospettive disponibili, ci si rende conto con semplicità che la formazione professionale rappresenta il modello formativo del futuro. Senza dimenticare che non ci sono altre categorie le quali percepiscono uno stipendio nel corso della propria formazione».

Artigianato altoatesino: focus su immagine, contributi ed innovazione


Le tematiche chiave del 2017 hanno riguardato in particolare tre ambiti: il rafforzamento dell’immagine dell’artigianato, i contributi per il sostegno delle ditte di piccole dimensioni e l’artigianato del futuro all’insegna dell’innovazione e della tecnologia. La campagna d’immagine “Generation H – Voglia di artigianato altoatesino” ha rappresentato l’elemento più rilevante. L’obiettivo di quest’ultima è quello di lasciare da parte le antiche convinzioni del passato, lasciando emergere l’orgoglio dell’essere artigiani. Al contempo, i numerosi progetti di Crowdfunding ed Open Innovation sono serviti a mostrare quanto l’artigianato altoatesino sia giovane, digitale ed innovativo. Per mettere in pratica determinati progetti, le PMI hanno in ogni caso costante bisogno di supporto, come ad esempio con i contributi agli investimenti attraverso bando, i sostegni nel campo dell’internazionalizzazione e la sovvenzione di progetti nel campo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili.

Con grande soddisfazione dei vertici lvh.apa, nel prossimo anno in Italia dovrebbero venire formati più apprendisti. A tal proposito nella legge di bilancio 2018 sono state inserite delle disposizioni concrete: le aziende ottengono degli sgravi INPS per tre anni e fino ad un massimo di 3000 Euro quando assumono dipendenti sotto i 30 anni. Questa disposizione vale per la prima volta anche per gli apprendisti. La legge di bilancio prevede invece la completa liberazione dal pagamento del contributo nel caso dell’assunzione di giovani nell’ambito della scuola duale e dell’iniziativa Scuola-Lavoro. «E’ giunta l’ora di migliorare le condizioni per le aziende formatrice – ha dichiarato il vice presidente lvh.apa Martin Haller -. Senza formatori in futuro non esisterà infatti l’artigianato delle nuove generazioni».

Oltre alla formazione, uno degli obiettivi primari dell’associazione degli artigiani altoatesini è la mobilità. I grandi centri ricoprono un ruolo importante: quando si parla dei progetti di edilizia e traffico in programma, essi generano da un lato nuovi incarichi e dall’altro determinano modifiche strutturali per le aziende. L’aspetto importante è agire per tempo. «A Bolzano siamo già in contatto con il comune per garantire il rifornimento delle merci in centro attraverso mezzi elettrici»  ha ricordato il vice presidente di lvh.apa Giorgio Bergamo. I vertici dell’associazione stanno aspettando con ansia la nuova legge provinciale su territorio e paesaggio, che dovrebbe essere approvata ad inizio 2018. Gli artigiani altoatesini hanno già presentato a più riprese le proprie richieste e le proprie priorità: le volontà primarie sono evitare che i terreni costino ancora di più ed il mantenimento delle abitazioni di servizio.
In riferimento ai suddetti temi, i vertici di lvh.apa puntano ad instaurare una collaborazione ancor più stretta con la politica locale.

L’obiettivo dei vertici lvh.apa è un 2018 all’insegna di numerose iniziative, mostre dell’economia, fiere ed incontri. Il direttore Thomas Pardeller ha fornito un breve sguardo sulle iniziative programmate ed ha voluto ringraziare i numerosi funzionari volontari per il loro instancabile impegno. Proprio dalle loro performance è nato il motto 2018 dell’artigianato altoatesino: «Artigiani: perché sanno quello che fanno».

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