Artigianato, export in crescita ma ancora alcuni ostacoli da superare

Importanti sforzi organizzativi supplementari, eccessiva insicurezza, condizioni giuridiche difficili e costi in continua crescita: sono questi i motivi principali per cui numerose aziende artigiane altoatesine non hanno ancora deciso di intraprendere la strada dell’export. A confermarlo un’indagine promossa da lvh.apa Confartigianato Imprese tra i propri associati circa un anno or sono. “Per quanto riguarda l’export l’Alto Adige è molto forte nel settore delle costruzioni, soprattutto verso la Germania – ha spiegato il presidente di lvh.apa Gert Lanz -. Esistono tuttavia anche altri settori che tirano, come ad esempio il comparto del legno, quello delle installazioni e quello del metallo.”

Anche gli stessi operatori economici locali sono convinti della commerciabilità dei prodotti e servizi altoatesini: il 92% degli intervistati ha dichiarato che i loro prodotti sono competitivi anche al di fuori dai confini dell’Alto Adige. I motivi per cui gli stessi imprenditori non hanno ancora compiuto il grande passo chiamato export sono proprio quelli sopracitati: “Il potenziale dell’export è sotto gli occhi di tutti – ha aggiunto sempre Lanz -. Spesso sono proprio le realtà di piccole dimensioni a reagire con maggiore velocità e flessibilità alle nuove richieste del mercato, offrendo delle soluzioni vincenti. Per sostenere a dovere questo potenziale e continuare ad implementare l’attività di esportazione delle ditte artigiane altoatesine serve tuttavia garantire le adeguate condizioni base.” Proprio per offrire un significativo supporto nella direzione auspicata, gli esperti di lvh.apa mettono a disposizione consulenza e consigli su come agire attraverso manifestazioni ad hoc in tema di export, corsi d’aggiornamento e progetti di cooperazione nazionali.

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