Arriva dall'Alto Adige la nuova «papamobile» elettrica

Da quando lo scorso dicembre ha compiuto ottant’anni, papa Francesco gira su un’auto elettrica. In futuro tutto il Vaticano potrebbe essere un esempio di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Questo ambizioso progetto porta la firma del gruppo tedesco Wermuth e il supporto di DriWe, azienda tecnologica insediata nell’incubatore d’imprese IDM di Bolzano.

«Bellissima e silenziosa»: l’ha definita così, papa Francesco, la Nissan Leaf elettrica ricevuta in dono per il suo ottantesimo compleanno. Il regalo “green” arriva dal gruppo tedesco Wermuth Asset Management che si è avvalso della collaborazione di DriWe, innovativa start-up operante nel settore della mobilità elettrica. L’azienda di Schio, fondata da Luca Secco e Alessandro Marsilio, attiva dal 2015 e da agosto 2016 accolta nell’incubatore d’imprese IDM di Bolzano, ha fornito al pontefice la colonnina di ricarica e il relativo software gestibile da smartphone, che permetterà di fare il pieno in un’ora.

L’auto elettrica donata al papa è solo la punta dell’iceberg dell’ambizioso progetto proposto alla Santa Sede: «Oltre all’elettrificazione dell’intero parco veicoli del Vaticano – spiegano Marsilio e Secco – lo studio di fattibilità che è stato donato al pontefice punta a far diventare il Vaticano uno dei primi Stati al mondo alimentato completamente da energie rinnovabili».

E se il veicolo elettrico regalato al papa calza a pennello con il messaggio ecologista lanciato nell’enciclica “Laudato si’”, anche l’etica è parte integrante della filosofia di DriWe: «Viaggiare green non significa solo risparmiare denaro e ridurre l’inquinamento ma anche diminuire le enormi quantità di rifiuti derivanti dai veicoli a fine vita». DriWe infatti fornisce tutto il necessario a chi voglia diventare green: gli impianti fotovoltaici (con soli 20 metri quadrati di pannelli solari un’auto elettrica percorre oltre 15.000 chilometri l’anno), la rete di colonnine di ricarica DriWe Charge e la possibilità di elettrificare il proprio veicolo. Il progetto prevede la sostituzione del tradizionale motore a benzina o diesel con un motore elettrico più efficiente e un nuovo serbatoio dotato di batterie al litio. «Lavoriamo in prevalenza su vetture piccole, come la Panda o la Smart, che percorrono meno di 100 chilometri al giorno».

A questo proposito, ci sono alcune novità interessanti che riguardano la provincia di Bolzano: «In Alto Adige ci è stata richiesta molto la Panda 4×4, molto usata nelle zone di montagna. L’obiettivo è anche di creare una rete di colonnine di ricarica che permettano ai turisti tedeschi diretti a Venezia attraverso il Garda o Cortina, ma anche a quelli che si fermano in Alto Adige, di ricaricare l’auto elettrica tramite la nostra applicazione per smartphone anche senza card. Al momento abbiamo installato un parco di più di venti colonnine per lo più nel Triveneto e presto installeremo la prima in Alto Adige. Per noi – concludono i vertici di DriWe – è un grande successo essere stati accolti da IDM, perché nel settore della green energy l’Alto Adige è all’avanguardia in Italia».

Dal 2016 DriWe ha sede nell’incubatore d’imprese IDM di Bolzano. Oltre ai servizi per start-up, l’incubatore offre servizi a imprese tecnologiche altamente innovative: possono insediarsi con il loro progetto di innovazione per tutta la sua durata e ricevere supporti mediante un pacchetto di servizi tagliato su misura. Inoltre IDM mette in contatto le imprese con le amministrazioni pubbliche e gli investitori, le introduce nel network e le presenta a partner di rilievo.

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