Aria «pulita», l'alleato per riaprire uffici e scuole in sicurezza: rivedi il webinar di FBP

Come riapriremo scuole e uffici nella fase 2? È stata proprio questa la domanda al centro del webinar organizzato da FBP – Future is a Better Place. Un appuntamento nel quale si è affrontata, dal punto di vista scientifico, la correlazione fra aria «viziata» e maggior circolazione di virus e microrganismi. Argomenti sicuramente attuali, come dimostrano gli oltre 100 partecipanti sulla piattaforma Zoom e i più di 1.300 utenti, collegati grazie alla diretta streaming su varie testate.

Mentre Gaetano Lapenta e Marco Scaramelli, rispettivamente direttore generale e tecnico di FPB, presentavano Fybra, il prodotto di punta della startup, un sensore in grado di monitorare la qualità dell’aria in luoghi chiusi, come classi e uffici, e di segnalare quando aprire le finestre per disperdere così virus, batteri e microrganismi inquinanti, sulla base dei calcoli di un algoritmo di intelligenza artificiale. Strumento che potrebbe diventare molto utile anche per capire come muoversi per la riapertura. Il collegamento, ampiamente dimostrata da studi internazionali, è ormai assicurato: il Covid-19 in ambienti chiusi si propaga nell’aria tramite microgoccioline (microdroplets) trasmesse da persone infette e l’andamento di umidità e di CO2 può indicare l’aumento del rischio di propagazione nella stanza delle particelle infettanti.

Durante l’evento hanno portato il loro contributo anche  giornalista Maria Chiara Voci, giornalista de “Il sole 24 Ore” e di Tommaso Agasisti, professore di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. Hanno messo a fuoco le strategie – con tutte le problematiche da affrontare – per la fase di riapertura, soprattutto per quanto riguarda i luoghi chiusi, ovvero quelli dove è più facile la propagazione dalla pandemia.

Il ricambio d’aria è essenziale, anche perché «abbassa la potenziale carica batterica e virale presente con un conseguente minor rischio di contagio»: lo hanno spiegato nei dettagli Alberto Saracco e Roberto Raggi, rispettivamente epidemiologo e specialista di igiene e medicina preventiva, presentando il loro position paper dedicato allo studio della correlazione fra qualità dell’aria e minor rischio di diffusione del virus. Analisi che spiega come le microgoccioline di saliva o espettorato, ormai comunemente conosciute come microdroplet, emesse con il respiro o semplicemente parlando, rimangano a lungo nell’aria diventando vettori per virus e batteri, e si accumulino in ambienti con elevata umidità e presenza di CO2.

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