Aree di sviluppo, finanziamenti mirati

Il sostegno pubblico per incentivare la crescita economica delle zone meno sviluppate e più periferiche del territorio ha una lunga e consolidata tradizione in Alto Adige. La Giunta provinciale ha deciso di puntare con forza su questo tema, insediando nei mesi scorsi un gruppo di lavoro formato da rappresentanti di Provincia, ASTAT, Istituto di ricerca economica (IRE) della Camera di Commercio, Piattaforma per il rurale e Consorzio dei Comuni. Compito di questo tavolo tecnico era quello di elaborare un documento completo e dettagliato, da mettere a disposizione della pubblica amministrazione, nel quale venissero indicate le cosiddette “aree di sviluppo prioritarie”, ovvero quelle zone maggiormente bisognose di aiuti e incentivi. «Le aree di sviluppo prioritarie – ha commentato il presidente Arno Kompatscher – rappresenteranno la base attorno alla quale impostare la politica di incentivazione e sviluppo della Provincia nel prossimo futuro».

Sulla base di 20 indicatori che vanno dallo sviluppo demografico al mercato del lavoro, passando per la raggiungibilità e le particolari caratteristiche del territorio, i 116 comuni altoatesini sono stati suddivisi in 351 aree sub-comunali, allo scopo di individuare con la massima precisione possibile le zone a cui dare priorità negli investimenti, tenendo conto dei diversi livelli di sviluppo presenti all’interno degli stessi comuni. Compito dell’amministrazione provinciale, a questo punto, è utilizzare questa analisi per stabilire, settore per settore, a quali aree dare la precedenza, cosa che è già stata fatta per l’economia. 167 zone su 351 sono state considerate aree di sviluppo prioritarie: la lista si apre con l’abitato di San Martino in Monte, sopra Laces, e si chiude con Telves, frazione del Comune di Racines. A breve sarà il turno di turismo, agricoltura e urbanistica, con i rispettivi elenchi che dovranno essere approvati dalla Giunta provinciale.

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