Appalti, nuove regole per le Pmi

Nuove regole semplificate per gli appalti con meno burocrazia per le Pmi. La giunta provinciale dell’Alto Adige ha approvato il disegno di legge con le nuove “Disposizioni sugli appalti pubblici”, che dovrà approdare in consiglio provinciale. Il disegno di legge, composto di 60 articoli, è stato elaborato con oltre settanta incontri che hanno visto la partecipazione dei gruppi di interesse e delle Università di Trento e Innsbruck e l’analisi di una decina di osservazioni presentate dal Consiglio dei Comuni. Secondo quanto afferma la giunta guidata da Arno Kompatscher la legge è la prima in Italia «a recepire le nuove linee guida della Ue in materia».

«Priorità alle Pmi locali»

Arno Kompatscher

Arno Kompatscher

Le norme recepite sono le nuove direttive che l’Unione Europea ha emanato nel 2014. Punti chiave della nuova proposta di legge provengono proprio dalla norma comunitaria. Per esempio il principio della rafforzata attenzione verso gli aspetti ecologici e sociali, un migliore accesso alle procedure per le piccole e medie imprese. «Per sostenere il tessuto economico locale e rafforzarne la competitività verrà dato più peso ai criteri di qualità, agli aspetti ambientali e sociali, nonché alle produzioni locali» ha detto il presidente Arno Kompatscher. Verrà inserita nella procedura standard anche l’analisi dei costi collegati al ciclo di vita del prodotto, tenendo in considerazione il cosiddetto km zero.

Appalti frazionati e soglia raddoppiata per le gare a inviti

Altri punti chiave della legge passata in giunta sono il frazionamento dell’appalto in lotti, nel settore delle opere pubbliche. Inoltre si prevede il raddoppio del valore della soglia economica entro cui sono ammesse le procedure semplificate delle gare a inviti: questo tetto è stato portato da 1 a 2 milioni di euro. Non c’è bisogno di ricorrere alla gara europea, inoltre, negli appalti relativi a forniture con importo fino a 207.000 euro: in questi casi la progettazione può essere eseguita in un solo livello, con la scelta dell’affidatario tra un gruppo ristretto di candidati.

«Vi saranno poi delle procedure ad hoc nel settore dei servizi alla persona – aggiunge Kompatscher – con delle agevolazioni previste per le aziende no profit, in maniera particolare le cooperative sociali. Alcune gare, infatti, potrebbero essere bandite dalla stazione appaltante escludendo tutti coloro che operano a scopo di lucro, creando così una corsia preferenziale per l’assegnazione diretta dei servizi».

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