Vent'anni di Unibz, obiettivo talenti

Obiettivo: ancoramento al territorio territorio, sviluppo grazie a un maggior rapporto con le industrie e attrazione di talenti. L’Università di Bolzano festeggia i suoi vent’anni con l’inaugurazione del nuovo anno accademico celebrata lunedì. La prolusione in quest’occasione, non poteva che essere affidata al professor Konrad Bergmeister, presidente della Libera Università di Bolzano: «20 Jahre unibz: yesterday – oggi – zukünftig», il titolo. Trilingue, come trilingue è l’ateneo di Bolzano. Una rivendicazione, in numeri, delle eccellenze di Unib: durante il settennato di Bergmeister onfatti sono state avviate cooperazioni con 130 università partner in 40 paesi, il numero di docenti è aumentato da 103 a 129, sono stati istituiti 35 programmi di studio e l’università ha ottenuto piazzamenti eccellenti in diversi ranking, nazionali e internazionali, da quello di Times Higher Education a quello del Censis. «Ho fortemente voluto che fosse rafforzata l’attività di ricerca e che ogni Facoltà definisse dalle tre alle cinque priorità per quanto riguarda la ricerca», ha affermato Bergmeister. «La valutazione dell’Anvur sulla ricerca a livello nazionale ci porta a concludere che abbiamo raggiunto un buon livello generale con alcune punte di di eccellenza nelle singole aree», ha commentato il presidente di unibz. Bergmeister poi ha sottolineando il significato del trilinguismo per il successo dell’Università: «Un atteggiamento positivo verso il multilinguismo non può essere insegnato, ma deve essere vissuto. Con la lingua si comunica, con la conoscenza si creano contenuti e – con la lingua e la conoscenza assieme – è possibile valicare i confini, anche i nostri confini personali».

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Per il rettore, Paolo Lugli, si è trattata della seconda inaugurazione dell’anno accademico, dopo quella di gennaio 2017. «L’università vanta ora una base consolidata e, per questo, stiamo lavorando su nuovi progetti come il Fablab, i nostri laboratori al Parco Tecnologico NOI, il nuovo Centro per la Salute delle Piante in collaborazione con Laimburg, collaborazioni di ricerca con Eurac Research e progetti innovativi come “Deep Learning”, che realizzeremo con le imprese. Vogliamo attirare nuovi talenti e riportarli in Alto Adige, assieme alle loro famiglie», ha spiegato Lugli. Il rappresentante degli studenti, Nicola Pifferi, ha ricordato che, quando è stato fondato l’Ateneo, lui stesso aveva solo un anno di vita. «Noi studenti, con il nostro entusiasmo, la nostra determinazione e la nostra fiducia incondizionata nel futuro, abbiamo trovato in questo ateneo un bell’esperimento di comunità plurale, aperta e pronta al confronto tra tutte le parti. Riteniamo di essere cittadini europei e ringraziamo l’università per questa opportunità», ha affermato Pifferi.

 

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