Covid, l'Alto Adige punta al «giallo» per riaprire dopo Pasqua

I dati calano e l’Alto Adige vede “giallo”. Ma solo dopo Pasqua. È questo l’obiettivo della Giunta provinciale che ha deciso ieri di recepire le decisioni assunte a livello nazionale per quanto riguarda il periodo pasquale, compresi gli spostamenti consentiti, per non andare a vanificare tutti gli sforzi fatti finora. Tra le regole che saranno valide nel weekend di Pasqua ci sarà la possibilità per massimo due persone (i ragazzi sotto i 14 anni sono esclusi dal computo) di spostarsi verso altre abitazioni private nell’ambito del territorio provinciale sempre in piena osservanza delle norme di prevenzione e di sicurezza ed utilizzando costantemente la mascherina.

“Vogliamo tornare alla vita normale, aprendo tutte le attività e non dovendo richiudere più”, ha spiegato Kompatscher, sottolineando l’importanza dei test nasali “fai da te” che verranno proposti alla popolazione per due volte a settimana. Un passo importante per raggiungere la cosiddetta “green card” per coloro già testati, vaccinati e guariti che potranno così concedersi altre libertà. La decisione sulle riaperture di alberghi, bar, ristornati, musei, cinema e teatri slitterà però al fine settimana, non prima di vedere i nuovi dati dell’ISS e dell’Azienda Sanitaria.

L’assessore alla salute, Thomas Widmann, ha invece fatto il punto illustrando la situazione sanitaria, i test nasali nelle scuole, le vaccinazioni e le cautele riguardanti le possibili aperture dopo il periodo pasquale. “Oggi (ieri, ndr) si registrano 148 nuove infezioni – ha detto l’assessore ed un’incidenza settimanale di 156 casi. Abbiamo attualmente 120 letti d’ospedale occupati, mentre il 23 febbraio scorso erano 260, e vi sono ancora 34 persone in terapia intensiva. Questi dati sono il risultato di quasi due mesi di lockdown. Anche se la situazione è migliorata, i ricoveri rimangono costantemente alti, soprattutto in terapia intensiva. La principale causa è rappresentata dalle mutazioni del virus che sono più contagiose, colpiscono pazienti più giovani ed aumentano sia gli accessi ospedalieri che, di conseguenza, alle terapie intensive”.

Appello ad un comportamento responsabile

Ovunque, sia nel resto d’Italia che in molti altri paesi europei, i numeri della pandemia sono in aumento, “e per questa ragione – ha sottolineato Widmann – si prevede che il numero dei contagi aumenterà anche dopo Pasqua. Dobbiamo continuare a comportarci con molta attenzione”. Le decisioni in merito alle possibili aperture successive alle festività pasquali verranno adottate nel fine settimana anche sulla base dei dati epidemiologici aggiornati. “L’apertura deve essere comunque un progetto comune con i cittadini – ha concluso l’assessore alla salute – sono necessari consenso e buona volontà. È importante che tutti aiutino e seguano le regole per evitare di dover chiudere nuovamente. Continueremo a testare in modo consistente ed a vaccinare la popolazione ed è necessario l’impegno di tutti”.

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