Alto Adige, cresce l'occupazione (anche in edilizia)

Occupazione in crescita negli ultimi sei mesi. In Alto Adige, nel periodo che va da maggio a ottobre 2016, l’occupazione dipendente è cresciuta del 2,8% rispetto l’anno precedente. A dirlo i dati della Provincia di Bolzano. Nel periodo considerato (maggio – ottobre 2016) è continuata la ripresa occupazionale che ha interrotto in modo chiaro il trend pluriennale precedente. Ciò è dovuto ad un andamento positivo in quasi tutti i settori e persino nell’edilizia si continua a registrare un chiaro segno positivo dopo la lunga, pluriennale discesa. Altrettanto si può dire per i giovani per i quali si registra per la seconda volta dall’inizio della crisi una crescita occupazionale.

Anche in questo rapporto si può notare l’effetto della decontribuzione prevista dal Jobs Act che ha comportato – soprattutto a fine anno – un significativo aumento dei contratti a tempo indeterminato, anche se nella nuova forma giuridica chiamata “a tutele crescenti”. La crescita complessiva è invece da attribuire piuttosto alla congiuntura economica favorevole, riscontrata anche a livello europeo, cosicché i contratti a tempo determinato sono ulteriormente cresciuti. Questa performance positiva del mercato del lavoro si rispecchia nell’andamento della disoccupazione il cui tasso nell’arco di un anno si è ridotto, passando il valore medio di gennaio – giugno da 4,2% a 3,9%. I valori restano comunque più elevati rispetto a quanto rilevato prima della crisi sia per gli uomini (3,3%), che per le donne (4,6%), per i giovani (11,9%, media annua 2015) e per gli extracomunitari (16,1%, media annua 2015).

Il raggiungimento dell’obiettivo occupazionale per l’anno 2020 fissato dalla Provincia (tasso di occupazione tra i 20 e 64 anni pari a 80%) appare sempre più difficile. Attualmente (2015) il tasso si attesta al 76,7%. Negli scorsi 6 mesi (maggio – ottobre 2016) l’occupazione dipendente è cresciuta di un importante +2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita interessa quasi tutti i settori e sottosettori, gruppi di lavoratori e zone in provincia, anche se in maniera differenziata. L’andamento positivo è stato registrato anzitutto nel settore economico alberghiero e ristorativo (+7,5%), ma anche nel commercio (+3,9%), nei rimanenti servizi privati escluso il commercio (+3,9%), nell’assistenza sociale (+3,4%) e nelle attività manifatturiere (+2,1%). Da segnalare a parte il +2,4% nell’edilizia che, dopo otto anni scoraggianti, solo da un anno a questa parte registra variazioni positive. Più modesta è stata la crescita nell’istruzione (+0,8%) e nella sanità (+0,2%). A parte l’occupazione nell’agricoltura (-1,1%), le uniche vere variazioni negative si registrano nella Pubblica Amministrazione (-1,3%) e nelle attività finanziarie e assicurative (-2,9%).

 

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