Alto Adige, 60mila edifici hanno bisogno di risanamento energetico

«Il cambiamento climatico è ormai una realtà». Con queste parole l’assessore all’ambiente Richard Theiner ha aperto la terza edizione della Giornata dell’energia, iniziativa organizzata oggi (venerdì 7 aprile) all’Eurac di Bolzano dall’Agenzia provinciale per l’ambiente. Nel suo intervento, Theiner ha sottolineato che “è fondamentale sviluppare le strategie adeguate, che devono poi essere tradotte in misure concrete, per fare in modo che le generazioni future abbiano a disposizione un pianeta ancora vivibile”. In Provincia di Bolzano alla base di tutto c’è il documento “Energia Alto Adige 2050″, con il quale la Giunta si è posta una serie di obiettivi ambiziosi per il futuro. «Innanzitutto – ha spiegato Theiner – vogliamo ridurre le emissioni di biossido di azoto a 4 tonnellate per abitante entro il 2020, e a 1,5 tonnellate entro il 2050. Inoltre, il fabbisogno energetico dell’Alto Adige dovrà essere coperto per il 75% entro il 2020, e per il 90% entro il 2050, da energia prodotta da fonti rinnovabili».

Negli ultimi 30 anni la Giunta provinciale ha investito circa 500 milioni di euro in misure orientate a favorire il risparmio energetico, «e i risultati non sono mancati – ha aggiunto l’assessore – basti pensare che  riusciamo a risparmiare ogni anno circa 200 milioni di litri di petrolio. Si tratta di un ottimo traguardo, ma ovviamente non basta». La conferma che la strada da percorrere è ancora lunga arriva dai dati sul bilancio dell’energia, secondo i quali circa la metà dei 12mila giga watt ore consumati ogni anno in Alto Adige vengono utilizzati per riscaldamento e acqua calda. «Una cifra – ha sottolineato la direttrice dell’Ufficio risparmio energetico Petra Seppi – dovuta al fatto che su tutto il territorio vi sono ancora 60mila edifici che necessitano di interventi di risanamento energetico». Proprio per incentivare e sostenere questo percorso, lo scorso febbraio, la Giunta provinciale ha approvato le nuove linee guida per il sostegno dell’efficienza energetica, che puntano con forza proprio sul risanamento degli edifici.

L’attuale tasso di risanamento si aggira attorno all’1% (circa 500 edifici l’anno), a fronte di un obiettivo del 2,5% sino al 2020. Per recuperare terreno è stato previsto un aumento degli incentivi, passati dal 30% al 50% dei costi ammessi negli edifici standard e dal  30% al 70% dei costi nei condomini. Tra le novità, inoltre, vi è anche il contributo (fino al 50% dei costi) garantito alle amministrazioni comunali che sostituiscono gli impianti di illuminazione pubblica con strutture in grado di risparmiare energia e ridurre l’inquinamento luminoso. Per sfruttare al meglio il potenziale delle piccole e medie imprese, inoltre, è stato lanciato di recente il programma KlimaFactory, e il presidente di CasaClima, Ulrich Santa ha spiegato che «le PMI devono fare i conti soprattutto con i costi, e proprio grazie a un regime di sostegni mirati si può fare molto per incentivare il miglioramento dell’efficienza energetica del tessuto economico locale».

La strada altoatesina nel settore dell’efficienza energetica guarda anche oltre i confini grazie alla strategia macroregionale alpina EUSALP alla quale partecipano 48 regioni in rappresentanza di 7 paesi, e che ha fra gli obiettivi quello di trasformare l’arco alpino in un’area modello per l’utilizzo di fonti rinnovabili. «L’Alto Adige si sta muovendo nella direzione giusta per riuscire a diventare un vero e proprio KlimaLand – ha concluso Theiner – ma il traguardo non è ancora a portata di mano: dobbiamo unire le forze e remare tutti nella stessa direzione».

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