Alpitec, al via a Pechino la manifestazione della Fiera di Bolzano

Alpitec China, la manifestazione internazionale per la tecnologia invernale di Fiera Bolzano, si svolge già dal 2008 a Pechino con ISPO Beijing della Fiera Internazionale di Monaco, per supportare lo sviluppo del mercato degli sport invernali in Cina. L’edizione 2016 é stata inaugurata mercoledì e continua fino a sabato 27 febbraio presso il China National Convention Center (CNCC) di Pechino. Il mercato degli sport invernali in Cina è in continua crescita, anche il governo ha lanciato diverse iniziative per salvaguardare la salute della popolazione e per dare maggior importanza allo sport per il prossimo futuro, anche con incentivi verso la realizzazione di nuove infrastrutture. La selezione di Pechino come location per i Giochi Olimpici Invernali 2022, annunciata lo scorso 31 luglio all’incontro IOC a Kuala Lumpur, l’attenzione internazionale e gli investimenti necessari accelereranno la crescita e lo sviluppo delle infrastrutture sportive. Tutte le informazioni sulla manifestazione: http://www.alpitec.cn.

L’Ambasciatore italiano in Cina, Ettore Sequi, è stato intervistato da Fiera Bolzano.

Cosa significa per Pechino poter ospitare i prossimi giochi olimpici 2022?

Pechino ha battuto ogni record: è la prima città in assoluto ad organizzare i Giochi olimpici estivi e invernali, a soli 14 anni di distanza (2008-2022). L’elezione è avvenuta superando di misura l’altra concorrente, Almaty, 44 a 40, con un astenuto. Il successo è stato vissuto con orgoglio dal Paese intero, che nella decisione del Comitato Olimpico Internazionale ha trovato la conferma non solo dello status internazionale riconosciuto alla Cina anche a livello sportivo, ma anche delle aspirazioni a raggiungere nuovi traguardi. Lo sport è un settore fiorente, in cui il Governo cinese ha fatto grandi investimenti, con crescente interesse e progressiva diffusione di nuove discipline. Oggi molti più atleti cinesi sono celebrati a livello internazionale. E’ il caso dell’ex cestista dell’NBA, Yao Ming, dell’ostacolista Liu Xiang, della più famosa tennista asiatica, Li Na.

Tornando ai giochi del 2022, Pechino è chiamata ora a realizzare gli impegni presi con il COI per l’applicazione concreta dei principi dell’ “Agenda Olimpica 2020”, aspetti fondamentali anche per la nostra candidatura olimpica: quella per Roma 2024. Speriamo da questo punto di vista che ci possa essere una bella staffetta tra Cina e Italia.

Quali sono secondo Lei le principali sfide da affrontare per la città e per le zone di montagna per essere pronti a ospitarli?

Le sfide sono molte ma, come ha dimostrato di saper fare in precedenti occasioni, la Cina avvierà da subito i preparativi per i giochi del 2022. Due aspetti meritano attenzione. In primo luogo, il potenziamento delle capacità sportive nelle specialità invernali: la Cina vuole essere ai primi posti nel medagliere olimpico invernale (il miglior risultato è stato il 7°  posto a Vancouver nel 2010 con 5 ori) come ai giochi estivi. Per raggiungere questo obiettivo il Governo stanzierà circa 30 milioni di dollari per promuovere gli sport su ghiaccio e neve. Il secondo aspetto riguarda la logistica, settore nel quale il Governo cinese farà grandi investimenti. Oltre al potenziamento delle strutture che ospiteranno le competizioni su ghiaccio (a Pechino) e su neve (Yanqing e Zhangjiakou) saranno migliorate le connessioni tra i vari siti: nel 2019 è prevista l’apertura di una linea ferroviaria ad alta velocità di circa 200 km tra la capitale e la stazione sciistica di Zhangjiakou. In qualche modo collegata alla logistica è la questione della neve, che con ogni probabilità dovrà essere generata artificialmente. Resta, infine, l’incognita dell’inquinamento, ma le autorità hanno dimostrato di poter controllare il problema in coincidenza di importanti appuntamenti internazionali, adottando drastiche misure anti-traffico e riducendo quasi a zero le attività industriali a Pechino, Tianjin e nella circostante provincia dello Hebei.

Cosa significa per il mercato del settore invernale questa possibilità, come vede il suo sviluppo da oggi al 2022?

Gli sport invernali hanno avuto una enorme diffusione in Cina negli ultimi anni. Secondo la Chinese Ski Association gli sciatori cinesi sono quasi 10 milioni, contro i soli 200 mila del 2000. Lo scorso inverno i resort sciistici cinesi hanno attratto oltre 10 milioni di visitatori, quasi il doppio rispetto ai 6 milioni della stagione precedente. Gli stessi resort sono ormai diverse centinaia. Il Governo cinese ha in programma un piano di promozione degli sport invernali rivolto a 300 milioni di persone, per elevare il livello di partecipazione dal 2 al 22%. È difficile dire quanto realistiche siano queste previsioni. Di certo si tratta di cifre impressionanti, che danno la misura dell’enorme potenziale di crescita degli sport invernali in questo Paese e del mercato ad essi collegato, sia per quanto riguarda le attrezzature e l’abbigliamento, sia per l’impiantistica.

Che ruolo giocano in questo le aziende italiane presenti in Cina che operano nel settore invernale? Quali potrebbero essere ulteriori sviluppi?

Alcune delle principali aziende italiane del settore sono già presenti in Cina da diversi anni e sono riuscite col tempo a conquistare quote di mercato. Mercato che presenta comunque alcune difficoltà e un discreto grado di segmentazione, tale da richiedere adeguate strategie commerciali e di marketing. Nel segmento delle attrezzature, ad esempio, prevalgono le operazioni effettuate direttamente con i resort e destinate al noleggio, dove comunque la tendenza è quella di effettuare acquisti di prodotti di fascia medio-bassa. Sul fronte retail, invece, i margini di sviluppo sono più ridotti sia per l’altissimo numero di sciatori occasionali (più propensi a noleggiare gli attrezzi) sia perché quelli di maggiore esperienza in genere viaggiano molto e sono soliti fare acquisti all’estero, dove è possibile trovare un’offerta più ampia, spesso a prezzi migliori.

Maggiori possibilità esistono nel segmento abbigliamento-accessori, caratterizzato da una forte concorrenza tra operatori locali e stranieri. Circa gli impianti, gli operatori italiani sono stati coinvolti in passato in importanti iniziative legate allo sviluppo di nuovi resort ed hanno tutte le qualità per partecipare ai progetti che verranno realizzati in futuro. Ritengo che le Olimpiadi potranno contribuire alla crescita complessiva del mercato legato agli sport invernali. Per cogliere queste opportunità, le nostre aziende dovranno sfruttare i rapporti d’affari e le collaborazioni sviluppate nel corso degli anni con le diverse controparti cinesi. L’Ambasciata è qui per sostenere questi sforzi.

Crede ci sia un’ulteriore possibilità di espansione per le aziende che ancora non sono in Cina per entrare in questo mercato?

Le possibilità per nuovi attori interessati a questo mercato possono trovare ostacoli nell’esistenza di dazi e altre barriere all’ingresso e nella generale complessità del contesto cinese. In base all’esperienza di aziende che già operano da tempo in Cina, è preferibile essere direttamente presenti sul mercato, piuttosto che affidarsi a rappresentanti o distributori locali su base estemporanea. Una possibile alternativa è formare alleanze tra aziende già presenti e quelle che vogliono affacciarsi su questo mercato, cioè “fare sistema”, muovendosi in raccordo con le istituzioni e le associazioni di categoria.

 

 

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