Aeroporto, verso il referendum: cosa dice il Piano di Sviluppo strategico

La relazione finale del “Piano di sviluppo strategico con Business Plan” dell’”Abd Airport Bolzano Dolomiti”, redatto dall’Airport Consulting di Vienna (ACV), suddivide le conclusioni in sette punti. L’ultimo è evidenziato in blu e grassetto e si legge: “Viste le esperienze fatte da ABD, il Base Case è stato applicato con cautela, per cui il risultato non appare molto allettante. Esistono però diversi upsides, ossia aspetti positivi che non sono stati presi in considerazione (p.es. aumenti tariffari, una più rapida penetrazione delle destinazioni, un maggior grado di riempimento dei posti per gli aeromobili ecc.), che prefigurano un trend verso l’High Case. I risultati relativi all’High Case corrispondono nel complesso al normale andamento a lungo termine degli aeroporti regionali, che necessitano di circa 8-12 anni per realizzare risultati positivi”.

Sul vocabolario Treccani alla voce allettante si legge: “Attraente, invitante”, forse basterebbe quel “il risultato non appare molto allettante” per comprendere perché Arno Kompatscher, nell’ultima conferenza stampa, abbia rimarcato il fatto che la Provincia intende fare dello scalo bolzanino “un piccolo aeroporto regionale”.

Ma ecco gli altri sei punti delle conclusioni del Piano:

I: ABD necessita dell’allungamento della pista per migliorare la sicurezza e diventare più concorrenziale.

II: Indipendentemente da tutte le considerazioni economiche, questo investimento è un MUST, se nei prossimi anni l’Alto Adige non vuole perdere quote nel mercato del turismo di breve durata, che si attende un aeroporto efficiente nella regione.

III: Oltre che nell’infrastruttura, occorre investire soprattutto nel marketing. Sulla base di un piano di marketing è necessario che un esperto di marketing si rivolga in modo mirato a delle compagnie aeree (con una sales story e argomentazioni di vendita): dapprima si dovranno trattare gli aspetti commerciali (discussione sulle rotte e sulle potenzialità presenti) e poi gli aspetti tecnici, che dovranno essere illustrati da uno specialista ABD dell’aviazione. Quest’ultimo dovrà spiegare alle divisioni operative delle Airlines le procedure di

avvicinamento, quali aeromobili siano utilizzabili, il tipo di addestramento ecc., indicando anche eventuali soluzioni da adottare.

  1. Inoltre dovranno essere costituite e sviluppate delle strette cooperazioni con SMG, tour operator e compagnie aeree.
  2. Per lo meno nei prossimi 3-5 anni dovrà essere effettuato anche un intenso lavoro di lobbying con ENAC ed ENAV, per migliorare da un lato le procedure di avvicinamento e, dall’altro, per adottare tariffe regolamentate migliori (tariffe nazionali, tariffe passeggeri, tariffe di handling ecc.). Le tariffe di ABD sono di solito – come del resto in tutta Italia – mediamente del 100-300% più basse delle tariffe dell’aeroporto di Innsbruck e, in generale, nettamente al di sotto della media UE.
  3. Le attività “non Aviation” sono sottosviluppate e dovranno essere potenziate in modo mirato.

Insomma, per “non perdere quote nel mercato del turismo di breve durata” quindi non per guadagnarne, non per perdere quote nel mercato del turismo in generale, serve un aeroporto efficiente. Per averlo occorre tutto quanto sottolineato nei punti 3,4,5,6. Sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi elencati ognuno è libero di valutare come crede, su quanto sia attraente il risultato, si torni al punto sette.

Per chiudere, una postilla contenuta nell’introduzione, anch’essa in blu e in grassetto: “ACV raccomanda assolutamente di effettuare un sondaggio tra le compagnie aeree, per poter formulare delle previsioni di traffico rispondenti alle attuali esigenze di mercato”.

Perché il vero punto dirimente resta quello. Per far volare gli aerei servono le compagnie e negli ultimi anni l’aeroporto di Bolzano non ha avuto pochi problemi al riguardo.

Massimiliano Boschi

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