Acque sotterranee, lo stato è buono: ecco il nuovo piano di tutela

Il Piano di tutela delle acque, predisposto dall’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, indica misure per raggiungere e mantenere lo stato di qualità dei corpi idrici dell’Alto Adige e strategie per un utilizzo e una gestione nel tempo della risorsa acqua ancora più sostenibili, solidali e rispettosi dell’ambiente.

“La qualità dell’acqua dei nostri corpi idrici è costantemente messa a repentaglio da vari pericoli, sia naturali sia dovuti all’uomo – sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente Giuliano Vettorato – è dunque necessario provvedere ad una gestione ancora più sostenibile e solidale di questa importantissima risorsa. Tuttavia, solo un’azione mirata e soprattutto condivisa dalle parti interessate consentirà il raggiungimento e mantenimento dell’obiettivo di avere entro il 2027, data fissata dalla direttiva europea, uno stato buono di tutti i corpi idrici”.

Fra i corpi idrici vi sono le acque sotterranee. In Alto Adige sono stati individuati e tipizzati 39 corpi idrici sotterranei in base ai criteri indicati nelle relative leggi e in base al quadro geologico altoatesino, contraddistinto da una notevole varietà di rocce, da quelle metamorfiche a quelle rocce magmatiche fino alle rocce sedimentarie più recenti. Le acque sotterranee forniscono un importante contributo al bilancio idrico e vengono alimentate sia dalle acque meteoriche che dalle acque superficiali. Le acque del sottosuolo danno vita alle piante e alle colture e formano preziose zone umide. Attraverso le sorgenti le acque sotterranee alimentano torrenti e fiumi e sono alla base della nostra acqua potabile. La qualità e la quantità delle acque sotterranee influenzano, non solo le acque superficiali, ma anche il nostro benessere e la nostra economia. L’obiettivo del Piano di tutela delle acque è quello di mantenere i corpi idrici sotterranei in un buono stato ambientale, in modo da garantirne la qualità e le quantità.

 Acque sotterranee, stato chimico e quantitativo buono

 “Lo stato chimico e quantitativo dei corpi idrici sotterranei risulta essere buono”, fa presente Paul Seidemann, geologo dell’ufficio tutela acque, esperto di acque sotterranee. Lo stato chimico, monitorato ogni 6 mesi, è determinato in base a indicatori di qualità relativi a nitrati, pesticidi, metalli, diversi inquinanti industriali e inquinanti organici persistenti. Dalla verifica dei dati rilevati nell’attuale periodo di gestione 2015-2021, in rapporto ai valori soglia, le acque sotterranee risultano in uno stato chimico buono per tutti i punti di monitoraggio. Lo stato quantitativo delle acque sotterranee descrive la pressione antropica sulla quantità della risorsa idrica sotterranea. Particolarmente critici sono i corpi idrici sotterranei nei quali la quantità di acqua prelevata sul lungo periodo è maggiore di quella che naturalmente si infiltra nel sottosuolo a ricaricare gli stessi. Dai dati rilevati nell’attuale periodo di gestione risulta che presso tutti i punti di monitoraggio lo stato quantitativo è buono. I corpi idrici di fondovalle sono sostanzialmente in equilibrio nel lungo periodo e il livello piezometrico dei diversi corpi idrici di fondovalle rispecchia le precipitazioni. L’acquifero di Bolzano risente in modo determinante anche dalla portata e alimentazione dell’Isarco.

Misure per garantire uno sviluppo sostenibile

Per mantenere l’attuale stato chimico e quantitativo “buono” delle acque sotterranee, il Piano di tutela delle acque prevede varie misure. Per quanto riguarda lo stato quantitativo, si dovranno intraprendere fin da subito misure di risparmio idrico, per mantenere il livello delle acque sotterranee in equilibrio, alla luce dell’evidente cambiamento climatico che potrebbe portare in futuro a periodi di siccità prolungati e quindi ad una diminuzione dei livelli delle falde acquifere. Per quanto riguarda lo stato chimico, si dovrà intensificare il monitoraggio anche in relazione alle modifiche dell’uso del suolo. Va aumentato il numero di campionamenti dei parametri chimici in alcuni punti di controllo rivelati più sensibili al fine di poter reagire tempestivamente in caso di aumentati carichi di nitrati o presenza di prodotti fitosanitari. In agricoltura si dovrá ridurre o limitare la distribuzione di azoto e l’uso di fitofarmaci per non compromettere le riserve idropotabili.

Osservazioni entro il 21 giugno

La procedura d‘approvazione del Piano di tutela delle acque, avviata di recente, è stata bloccata a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Le osservazioni dei cittadini e dei portatori d’interesse riguardo al Progetto di Piano possono dunque essere presentate ai Comuni o all’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima entro il 21 giugno 2020, salvo che nel frattempo non vengano stabilite ulteriori sospensioni. La sospensione della procedura di approvazione è stata disposta con decreto del Direttore generale della Provincia del 19 marzo con la quale sono stati sospesi di fatto tutti i termini per i procedimenti amministrativi dal 9 marzo al 31 maggio 2020. I Comuni, a loro volta, esprimono entro i successivi 60 giorni il loro parere. Dopo il parere del Comitato ambientale provinciale, la bozza del piano di tutela delle acque torna in Giunta provinciale per l’approvazione finale. Tutti i documenti riferiti alla bozza di Piano di tutele delle acque sono disponibili sul portale web della Provincia dedicato all’ambiente nella sezione Piano tutela acque.

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