A22, bocciato l'aumento richiesto sui pedaggi

Sono scattati l’1 gennaio gli aumenti dei pedaggi sulla rete autostradale italiana, con un rincaro medio dello 0,77% e punte sul Tronco A4 (4,60%), sulla Torino-Savona ( 2,46%) e Bre.be.mi ( 7,88%) e un 0,64% sulla rete gestita da Autostrade per l’Italia. Nessun aumento per l’Autobrennero. La CNA-Fita del Trentino Alto Adige chiede una verifica dei parametri per l’autorizzazione degli aumenti, legandoli maggiormente agli investimenti sulla sicurezza, la manutenzione e gli investimenti per l’autotrasporto.

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha comunicato che sono stati firmati i decreti interministeriali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Questi gli adeguamenti riconosciuti: Asti-Cuneo S.p.A. 0,00%; ATIVA S.p.A. 0,88%; Autostrade per l’Italia S.p.A. 0,64%; Autostrada del Brennero S.p.A. 0,00%; Autovie Venete S.p.A. 0,86%; Brescia-Padova S.p.A. 1,62%; Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%; CAV S.p.A. 0,45%; Centro Padane S.p.A. 0,00%; Autocamionale della Cisa S.p.A. 0,24%; Autostrada dei Fiori S.p.A. 0,00%; Milano Serravalle Milano Tangenziali S.p.A. 1,50%; Tangenziale di Napoli S.p.A. 1,76%; RAV S.p.A. 0,90%; SALT S.p.A. 0,00%; SAT S.p.A. 0,90%; Autostrade Meridionali (SAM) S.p.A. 0,00%; SATAP S.p.A. Tronco A4 4,60%; SATAP S.p.A Tronco A21. 0,85%; SAV S.p.A. 0,00%; SITAF S.p.A. 0,00%; Torino – Savona S.p.A. 2,46%; Strada dei Parchi S.p.A. 1,62%; Bre.be.mi. 7,88%, TEEM 1,90% e Pedemontana Lombarda 0,90%.

Il Ministero spiega che la successione delle norme ha dato luogo a sei differenti regimi tariffari oltre specifiche fattispecie che tengono conto, pur con diverse modalità, dei parametri legati all’inflazione (programmata o reale), alla qualità, al recupero della produttività nonché agli investimenti in beni devolvibili effettuati. In particolare per quanto attiene la spesa per investimenti, sono stati considerati gli importi sostenuti dalle società nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2015 ed il 30 settembre 2016.

“In tal senso – afferma Piero Cavallaro, responsabile della CNA-Fita del Trentino Alto Adige – sembra paradossale che proprio l’Autobrennero non abbia ottenuto l’aumento richiesto, visti i cospicui interventi realizzati nelle aree Sadobre di Vipiteno, Interporto Trento Nord, Rovereto e Mantova. Come categoria dell’autotrasporto, siamo convinti che l’aumento dei pedaggi su tutta la rete autostradale italiana debba essere motivato solo previa verifica delle condizioni reali delle autostrade in materia di sicurezza, manutenzione e servizi offerti, coinvolgendo direttamente le categorie di rappresentanza per conoscere esigenze e proposte, anziché limitarsi a meri calcoli statistici legati all’inflazione ed a parametri inseriti nei bilanci delle società autostradali ma che non vengono verificati direttamente sulla strada e con gli utenti, a cominciare dagli autotrasportatori”.

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