Merano, al lavoro si va in bici: alla Memc il 33% dei dipendenti ha scelto la mobilità sostenibile

Nell’ambito di un progetto di mobility management la Memc di Merano ha sensibilizzato il proprio personale all’uso delle biciclette. Il risultato: ora su 240 dipendenti, 80 coprono quotidianamente il tragitto casa-lavoro con il mezzo a pedali. Fino all’autunno del 2019, in media solo dieci collaboratori al giorno, per raggiungere lo stabilimento, sceglievano la bici.

A metà ottobre del 2019 la Memc Electronic Materials spa di Merano ha avviato al suo interno un processo di riorganizzazione della mobilità con il sostegno dell’Unità speciale per la mobilità del Comune di Merano e la consulenza degli esperti del Terra Institute e della Green Mobility-STA. Il progetto si è concluso nel maggio scorso e il gruppo di lavoro ad hoc – composto da una quindicina di collaboratori dei diversi reparti della Memc e da due manager dell’azienda, Mauro Bertolini (Risorse Umane) e Renzo Odorizzi (Servizi Tecnici) – ha tracciato un bilancio delle iniziative messe fin qui in campo.

Dopo una prima fase di analisi delle abitudini di mobilità casa-lavoro dei dipendenti dello stabilimento di Sinigo, è stato avviato un dialogo con le aziende circostanti per comprendere quali fossero le rispettive necessità e se ci fossero le premesse per sinergie in grado di produrre benefici comuni. Tre le tematiche principali sulle quali si è concentrato il gruppo di lavoro per elaborare un Piano di azione con misure specifiche: la mobilità ciclabile, la promozione di forme di condivisione dei mezzi (car pooling) e la sensibilizzazione dei collaboratori e delle collaboratrici.

Nuove prospettive

La pandemia e le conseguenti restrizioni, se da una parte non hanno permesso di attuare tutti i provvedimenti programmati – in particolare quelli pensati per incentivare l’uso del car pooling e dei mezzi del trasporto pubblico, hanno però dall’altra stimolato una nuova consapevolezza e una flessibilità che si sono rivelate determinati per il successo di questo progetto di management della mobilità aziendale della Memc. Lo smart working, diventato con i lockdown una modalità di lavoro largamente utilizzata, ha infatti consentito di limitare gli spostamenti del personale contribuendo così a ridurre il traffico e di conseguenza anche le emissioni nocive.

Un terzo dei dipendenti si sposta in bici

Nell’autunno del 2019 erano tutt’alpiù una decina i dipendenti della Memc che utilizzavano il mezzo a pedali nel tragitto casa-lavoro. Attualmente sono invece più di 80 i collaboratori e le collaboratrici – su 240 in tutto – che quotidianamente preferiscono la bicicletta per recarsi a Sinigo e fare poi ritorno alle rispettive abitazioni. Merito anche della costante opera di sensibilizzazione e delle misure attuate dalla dirigenza aziendale, che ha preso a noleggio diverse biciclette elettriche e le ha messe a disposizione dei dipendenti, e ha poi posizionato le rastrelliere all’interno dell’area dello stabilimento in modo tale che i mezzi possano essere custoditi in modo più sicuro. Il parcheggio verrà prossimamente dotato anche di una copertura. Per coloro che raggiungono il posto di lavoro in sella alle loro bici sono stati infine messi a disposizione nuovi spogliatoi con docce.

I prossimi passi

Il workshop finale, svoltosi l’altro giorno alla presenza di tutti gli attori coinvolti, è valso come occasione per riflettere sul percorso fatto e sugli obiettivi raggiunti, ma anche e soprattutto per riflettere sui passi da intraprendere per proseguire sulla strada già imboccata. Sono emerse infatti nuove tematiche interessanti, fra queste la mobilità elettrica per i mezzi aziendali, che il gruppo di lavoro intende approfondire per far diventare la Memc un’azienda sempre più virtuosa. L’auspicio è che questo progetto possa servire anche ad altre realtà locali per migliorare la mobilità aziendale nel segno di una maggiore sostenibilità.

Ti potrebbe interessare