
Arriva l'albergo diffuso nei centri storici altoatesini
L’albergo diffuso arriva anche in Alto Adige. Ovvero un’impresa ricettiva alberghiera situata in un unico centro abitato, formata da più stabili vicini fra loro, con gestione unitaria e in grado di fornire servizi di standard alberghiero a tutti gli ospiti. E non solo: l’elenco delle modifiche portate dalla legge omnibus approvata in consiglio provinciale è lungo. Cultura, formazione, paesaggio, tutela dell’ambiente, salute, sociale, famiglia, lavoro, edilizia abitativa agevolata, apprendistato, trasporti, artigianato, commercio, turismo, agricoltura, rifugi, personale, procedimenti amministrativi, ordinamento degli uffici. «Per evitare di inserire nella trattazione della finanziaria questioni che poco hanno a che fare con le tematiche della legge – ha commentato il presidente Arno Kompatscher – abbiamo deciso di concentrare le modifiche urgenti ad una serie di norme provinciali nella omnibus. Il ddl è suddiviso in 4 blocchi, tante quante sono le competenze delle commissioni legislative del Consiglio provinciale: in questo modo consentiremo una trattazione più strettamente legata alle singole tematiche».
Il ddl omnibus è composto da 62 articoli, e molti sono di natura estremamente tecnica, ma non mancano le novità interessanti in diversi settori. Per quanto riguarda il turismo, ad esempio, fra le strutture extra-alberghiere viene riconosciuto il cosiddetto albergo diffuso, ovvero la messa a disposizione di alloggi e camere per turisti (ma non sotto forma di hotel) all’interno dei centri storici. «Vi dovrà essere una struttura centrale che opera come reception – ha precisato Kompatscher – tutti gli alloggi non dovranno distare da essa più di 300 metri, e dovrà essere previsto almeno un servizio di prima colazione. L’albergo diffuso ha già trovato applicazione, con successo, in diverse altre regioni, e siamo convinti che, esclusivamente all’interno dei centri storici di città e paesi dell’Alto Adige, rappresenti un’opportunità per un’offerta turistica caratterizzata da una particolare autenticità».
Altra novità, questa volta per gli impianti a fune, è la previsione di un parere di sostenibilità non solo ambientale, ma anche socio-economico dei progetti da presentare alla Giunta provinciale per il via libera. In tema di edilizia scolastica, invece, la competenza sulle scuole di musica passa dai Comuni alla Provincia, mentre per assicurare l’approvvigionamento di medicinali anche nelle zone più periferiche del territorio viene prevista la possibilità di coprire le spese di affitto e gestione dei locali da adibire a dispensario farmaceutico. In futuro, inoltre, una volta approvato il disegno di legge da parte del Consiglio provinciale, gli anziani trasferiti in residenze e alloggi protetti verranno esentati dal pagamento dell’IMI sulla prima casa, come già accade per chi è ospite di una casa di riposo.