Alto Adige, Barometro Ipl prevede crescita dell'1% nel 2016

La crescita del Pil dell’Alto Adige nel 2015 si attesta a +1,5%, mentre le previsioni per il 2016 parlano di un più cauto 1% di crescita. Sono i dati positivi che emergono dal Barometro Ipl dell’inverno 2015-2016. In linea con le stime della Cgia di Mestre che vede per il 2016 una crescita dell’1,1%. Non tutti i dati sull’economia sono disponibili per tutti i 12 mesi dell’anno passato, ma il bilancio si annuncia buono e superiore al dato italiano: «Indubbiamente il turismo, il commercio estero e il mercato del credito sono stati nel 2015 le colonne della congiuntura altoatesina – dice il direttore di Ipl Stefan Perini – Molto probabilmente l’economia altoatesina nel 2015 ha realizzato una crescita pari al +1,5%, un dato che avevamo indicato come massimo nella nostra previsione».

È aumentato il numero di lavoratori dipendenti (+1,3%), è diminuito quello delle numero di persone in cerca di occupazione (-4,5%), il tasso di disoccupazione ufficiale (3,9%) si assesta sul livello naturale. L’inflazione rimane contenuta (+0,6% nella media dell’anno). L´export si mostra estremamente dinamico (+7,6%), come anche il turismo (+3,7%) e il mercato del credito (+1,1%).

Più fiducia dai lavoratori dipendenti

Il quadro di fiducia dei lavoratori dipendenti migliora: rispetto a 12 mesi fa cinque indicatori su sette si mostrano in rialzo. Restano al palo gli indicatori che riflettono la situazione attuale. Così, circa un lavoratore dipendente su tre (precisamente il 35%) continua a faticare ad arrivare a fine mese, perché i soldi non bastano. Anche l’attuale rischio di perdere il proprio posto di lavoro (percepito dal 7% degli intervistati) rimane su livelli invariati.

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In una direzione positiva si muovono invece gli indicatori che riflettono le aspettative per i prossimi 12 mesi: l’andamento previsto dell’economia, della disoccupazione, della situazione finanziaria della famiglia, delle capacità di risparmio e dell’ipotetica ricerca di un posto di lavoro equivalente. In effetti, è proprio l’andamento di questi ultimi tre indicatori la vera novità dell’attuale edizione del Barometro IPL: «Per diverso tempo abbiamo riscontrato solo dei miglioramenti degli indicatori che riflettono il contesto – osserva Perini – Ora per la prima volta osserviamo anche che tutti e tre gli indicatori che riflettono la situazione personale dei lavoratori dipendenti sono in miglioramento».

Preoccupazione per i risparmi

Il crack delle quattro banche italiane, l’introduzione della clausola del bail-in, i tassi d’interesse negativi per forme tradizionali di risparmio come i titoli di Stato, si riflettono in un disorientamento dei risparmiatori dell’Alto Adige. «Constatiamo che la sicurezza di non perdere il capitale investito è proprio il criterio più importante nelle decisioni di investimento dei lavoratori dipendenti» dice Irene Conte, che cura il Barometro IPL. Infatti, il 76% lo mette al primo piano nelle decisioni di investimento.

A seguire, la liquidità (indicata dal 61%), ossia la possibilità di poter disinvestire rapidamente il proprio capitale, se l’esigenza lo richiede. Il principale motivo per cui i lavoratori risparmiano sono i figli (lo indica il 68% dei rispondenti). Il 51% risparmia per poter fronteggiare meglio eventi imprevisti. Il 44% cita la casa, il 37% esigenze legate alla vecchiaia. Le priorità cambiano nel corso della vita, ad esempio i giovani mettono al primo posto la casa – un elemento che per gli altoatesini continua ad avere un elevato valore sociale.

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