Una nuova agenda per la città: il contributo di Confindustria Alto Adige per lo sviluppo futuro di Bolzano

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Economia. In vista dell’iter che porterà all’approvazione del Programma di Sviluppo Comunale Territorio e Paesaggio (PSCTP), lo strumento che definirà il futuro di Bolzano per i prossimi decenni, Confindustria Alto Adige ha voluto fornire un proprio contributo al dibattito sullo sviluppo urbano del capoluogo. L’associazione ha incaricato l’urbanista Francesco Sbetti di redigere un’analisi che delinei le dinamiche demografiche, sociali ed economiche della città, con l’obiettivo di individuare strategie per uno sviluppo sostenibile e competitivo.
«Il nuovo PSCTP arriva trent’anni dopo il Piano urbanistico comunale (PUC) e quindici dopo il Masterplan per la città di Bolzano. Negli ultimi vent’anni, la città è cambiata molto: gli abitanti sono cresciuti fino a superare quota 106.000, ci sono oltre 7.000 famiglie in più, ma mediamente più piccole. Sono stati realizzati 4.600 alloggi, ma la crescita demografica comporta un fabbisogno futuro stimato tra i 3.200 e i 4.000 alloggi. Anche le imprese e i relativi occupati sono aumentati, con questi ultimi che oggi sfiorano i 67.000», ha sottolineato l’urbanista Francesco Sbetti.

Secondo l’analisi, la città si trova oggi di fronte alla necessità di definire una visione chiara di lungo periodo, in grado di coniugare sostenibilità ambientale, innovazione economica e qualità della vita. A trainare questa crescita sono state anche le imprese industriali, il cui contributo in termini di valore aggiunto, innovazione, internazionalizzazione e posti di lavoro attrattivi per i giovani è considerato determinante per il futuro di Bolzano.
«L’obiettivo del documento di Confindustria Alto Adige è quello di proporre idee per una città ambientalmente sostenibile ed economicamente e socialmente attrattiva, con una economia solida e resiliente, caratterizzata da imprese innovative che possono garantire posti di lavoro di qualità e ben retribuiti. Per raggiungerlo, il documento elenca proposte per il futuro PSCTP che rappresentano un contributo per una nuova agenda per la città su diversi ambiti strategici», hanno affermato Vinicio Biasi, Vicepresidente di Confindustria Alto Adige e Rappresentante del Comprensorio Bolzano Città, e Andreas Koler, Vice-Rappresentante del Comprensorio Bolzano Città.

Il testo tocca diversi temi, a partire dalle infrastrutture e dalla mobilità. In città sono già previsti importanti progetti e potenziamenti del sistema di trasporto pubblico, ma per Confindustria Alto Adige è essenziale che il piano contenuto nell’Agenda Bolzano definisca con chiarezza risorse e tempi certi di realizzazione. Serve un approccio coordinato per migliorare l’accessibilità del capoluogo, intervenendo su tangenziali e circonvallazioni (SS12, Monte Tondo, Guncina), mentre il trasporto pubblico dovrebbe diventare la prima scelta d’ingresso in città. All’interno dell’area urbana, la sfida è quella di sviluppare alternative all’auto privata, ad esempio attraverso una rete ciclabile che colleghi i luoghi di lavoro e nuove fermate del treno, come quella prevista a San Giacomo. La zona produttiva, secondo il documento, potrebbe diventare un laboratorio per la sperimentazione di nuove forme di mobilità – tram, funivie urbane, attraversamenti fluviali – capaci di connettere meglio Bolzano Sud con il resto della città.

Il documento invita inoltre a considerare Bolzano in una prospettiva di area vasta, ricordando che il capoluogo, con oltre 20.000 dipendenti pubblici che operano a favore dei cittadini e delle imprese dell’intera provincia, svolge un ruolo centrale nella rete dei servizi e della produzione. Le principali sfide – mobilità, abitazioni, servizi e spazi economici – non possono quindi essere risolte entro i soli confini comunali, ma richiedono una politica di area vasta capace di coordinare Bolzano con i Comuni limitrofi.

Un altro nodo centrale è quello della casa. L’edilizia residenziale sociale è fondamentale per garantire a tutti un’abitazione funzionale, sicura e sostenibile. Alla luce delle previsioni demografiche e occupazionali al 2040 e della domanda abitativa insoddisfatta, il testo indica tre canali prioritari di intervento: il recupero di edifici pubblici e privati dismessi o sottoutilizzati, la riconversione di aree come le caserme e lo sviluppo di nuove aree di espansione. Il progetto dell’areale ferroviario, si legge, richiede un ripensamento radicale abbandonando l’ipotesi di un mega intervento unitario a vantaggio di un approccio per lotti. Le nuove aree di espansione potrebbero localizzarsi oltre via Resia, lungo via Castel Firmiano, verso Laives o nell’area del MEBO Center a Ponte Adige.

La crescita in altezza degli edifici può essere presa in considerazione per limitare il consumo di suolo, ma andrà sempre salvaguardata la qualità della vita e l’identità della città. Le pendici collinari – Colle, Guncina, Monte Tondo e Virgolo – dovrebbero essere preservate e rilanciate con servizi culturali e sportivi e nuovi collegamenti con la città.
Sul piano delle politiche abitative, Confindustria Alto Adige propone un insieme coordinato di strategie integrate per garantire un’offerta abitativa adeguata e sostenibile, coinvolgendo il settore pubblico e quello privato. Tra le misure suggerite, la realizzazione di alloggi di piccole dimensioni coerenti con la riduzione della dimensione familiare media, l’assegnazione di abitazioni IPES a giovani under 35 con contratti di locazione di 4+4 anni a canone sostenibile e la creazione di un’agenzia per l’affitto tramite una convenzione tra Comune e agenzie immobiliari o operatori privati. L’obiettivo è quello di gestire un mercato dell’affitto garantito, comprendente abitazioni convenzionate per residenti e lavoratori e abitazioni private messe a disposizione dai proprietari. Il documento suggerisce inoltre di promuovere la costruzione di alloggi su aree pubbliche da parte di imprese private, da destinare all’affitto a canone provinciale per periodi di 20-30 anni.

Per quanto riguarda le aree produttive, Confindustria Alto Adige sottolinea come in provincia, e in particolare nella zona industriale di Bolzano Sud, la disponibilità di aree libere sia molto limitata e i prezzi elevati. Nonostante ciò, la domanda di spazi da parte del settore artigianale e industriale è in aumento. Per questo motivo si propone di preservare le aree produttive, evitando di destinarle a usi residenziali, ammettendo solo foresterie temporanee per lavoratori e studentati compatibili con la funzione produttiva. Tra le linee operative individuate: valorizzare le aree interne inutilizzate delle zone produttive esistenti, localizzare il piccolo artigianato e i servizi nelle zone miste, riservando Bolzano Sud alle attività industriali e produttive, e pianificare un ampliamento sostenibile della zona produttiva in un’ottica di rilancio economico e territoriale.

Nel suo insieme, il documento di Confindustria Alto Adige rappresenta un invito al confronto su come immaginare la città del futuro, un’agenda aperta che punta a rendere Bolzano più vivibile, accessibile e competitiva.

Nell’immagine in apertura, da sinistra a destra, l’urbanista Francesco Sbetti,  Vinicio Biasi, Vice-Presidente di Confindustria Alto Adige e Rappresentante del Comprensorio Bolzano Città nonché Andreas Koler, Vice-Rappresentante del Comprensorio Bolzano Città (credits ufficio stampa Confindustria Alto Adige)

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